Tom Felton: “Dopo Harry Potter sono entrato e uscito dalla riabilitazione, ero un alcolista”
Tra i personaggi più noti della saga di Harry Potter è impossibile non ricordare Draco Malfoy, il temibile rivale del maghetto di Hogwarts interpretato da Tom Felton. In occasione del ventennale della saga, celebrato con eventi di ogni tipo nel corso di quest'anno, l'attore 35enne ha deciso di raccontarsi un'autobiografia dal titolo "Senza la bacchetta", in cui fa emergere un lato totalmente inedito di sé.
Il racconto degli anni sul set
Come hanno raccontato anche altri attori della saga, partecipare ai film di Harry Potter ha cambiato loro la vita, catapultati nella notorietà da giovanissimi e destinati a doversi staccare l'etichetta di un marchio, come quello di Hogwarts, che ha segnato le fasi seguenti della loro carriera. La biografia ha un'introduzione degna di nota, ovvero quella di Emma Watson, con cui Felton ha instaurato un rapporto d'amicizia che dura da decenni e che è andato avanti anche dopo la fine della saga. L'attrice spiega come è nato questo rapporto, ricorda la cotta che aveva per lui e di cui tutto lo staff era a conoscenza, ma rivela che tra loro non c'è mai stato del tenero.
La crisi post Harry Potter
Poi il racconto si fa decisamente più crudo e Tom Felton non ha paura di rivelare anche aneddoti mai emersi prima che tratteggiano l'immagine di un attore giovanissimo, ma in piena crisi dopo l'addio a quella che per lui era diventata una famiglia, da cui si è staccato per trasferirsi in America e seguire il sogno di una carriera sfolgorante:
LA mi fece sentire particolarmente solo e dissociato da me stesso: sentimenti che, certo, potrebbero innescare turbe mentali in chiunque. Forse è più facile mascherarle seduto al di là della corda di velluto rosso o al volante di una Lamborghini arancione acceso.
Il successo ottenuto con il ruolo di Draco Malfoy per certi versi è stato controproducente. Felton, infatti, racconta di essersi lasciato sedurre dal lusso, dalla "perdizione", facendo uso di alcool ed erba quotidianamente e finendo per entrare e uscire da centri di riabilitazione, dove non solo è riuscito a liberarsi delle dipendenze, ma è entrato in contatto ravvicinato con la sua fragilità, anche mentale, trovando il coraggio di ascoltarsi e affrontare le sue difficoltà.