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Verissimo 2024/2025

Tiziano Ferro a Verissimo tra successo e depressione: “Emarginato da ragazzo perché sfigato e grasso”

Ospite di verissimo, Tiziano Ferro ha parlato della sua vita, dalla paternità al successo, passando per la musica e la depressione, attorniato da tantissimi ospiti.
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Tiziano Ferro, che ha appena pubblicato l'album "Il mondo è nostro" è ospite di Verissimo, dove, intervistato da Silvia Toffanin, ha parlato della sua musica con tanti ospiti, ma anche della vita privata del cantante, dall'omosessualità alla depressione. Tra gli ospiti della puntata c'è stato anche il fratello Flavio, che ha raccontato della loro adolescenza/infanzia. Ferro ha parlato dei primi anni del successo e delle difficoltà vissute nonostante il successo: "Dicevo che ero felice, ero molto grato e sentivo quella gratitudine come qualcosa che spingeva il mio cervello e il cuore verso quest'obbligo morale di esserci e non lamentarmi, non potevo neanche dire come stavo. Sapevo che era una cosa che non capitava a tutti e mi sentivo inadeguato. Fisicamente arrivavo da periodo diverso, sono stato emarginato tutta l'adolescenza, perché sfigato e grasso. Faccio canzoni, divento popolare, cosa strana per me, in più sei un cantante pop, giovane e cominciano a dirti che sei bello e bravo e io non riuscivo a crederci e mi sentivo fuori luogo. Adesso posso dirti che non l'ho vissuta bene all'epoca ti avrei detto che era tutto bello e tutto ok".

A un certo punto Ferro ha raccontato di quando ha lasciato l'Italia, prima per il Messico, poi per l'Inghilterra, il periodo più nero della sua vita: "Dopo il Messico ho preso il diploma di laurea e avevo capito che il mio pensiero libero poteva esistere soltanto lontano dalla popolarità e visto che anche in Messico ero diventato popolare, mi sono trasferito in Inghilterra. Quello, però, è stato un capitolo meno edificante perché non ho fatto amicizie, non andavo a scuola, ho toccato la punta più bassa: quell'anonimato è diventato obbligo alla solitudine e non riuscivo più a guardarmi allo specchio" dice Ferro, parlando di quando ha cominciato a confrontarsi con l'omosessualità: "Volevo essere una persona che ama e quello era un tema controverso perché subivo mobbing: tutti mi chiedevano con chi stavo, chi volevo, ogni intervista era angosciosa perché sapevo che mi avrebbero fatto quella domanda. Mi sentivo di nuovo in terza media, pensavo che sarebbe diventata di nuovo la cosa che o avrebbe iscritto all'albo degli sfigati: avevo paura e mi sentivo difettato e l'Inghilterra ha fatto diventare legge l'idea della solitudine. Lì è esploso, in peggio, il mio rapporto col bere e con l'alcol, questo annichilimento della mente".

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Eppure, nonostante abbia toccato il fondo, Ferro spiega che la consapevolezza della depressione è arrivata successivamente: "La depressione arriva dopo l'Inghilterra, non avevo chiesto aiuto perché non pensavo di averne bisogno, pensavo semplicemente di essere nato difettato. La prima svolta è del 2008, perché non riuscivo a parlare con una persona senza sentire che mi puntava un dito pensando che fossi gay. Mi sentivo come messo all'angolo, ero un sociopatico e a quel punto ho cominciato ad andare in analisi, ho abbracciato una condizione di bellezza, ho iniziato a parlare con amici e famiglia ed è stato automatico parlare con tutti".

Il cantautore ha approfondito la salute mentale, spiegando il perché sia importante parlarne: "Io non pensavo che la depressione fosse possibile, pensavo che succedesse agli altri o addirittura ai matti. La depressione è furba, ti convince che la zona di conforto tua, quella del dolore, vada bene così. Non credo che la depressione abbia soluzione definitiva, però continui ad andare in terapia, continui a vedere dei medici specializzati, perché non si parla mai di depressione come malattia, ma spesso è qualcosa di più grande e abbiamo paura di parlarne perché veniamo da decenni di stigma". Alla fine, incalzato da Toffanin, Ferro ha anche spiegato di aver pensato al suicidio: "È uno dei sintomi e devi trattarlo come tale, devi capire che l'obiettivo della depressione è vederti a terra. Dobbiamo ridurre il preconcetto attorno a questa parola".

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