Teo Teocoli: “Le donne? Malattia da cui sono guarito. Celentano mi impedì di cantare Nessuno mi può giudicare”
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Teo Teocoli compie 80 anni e si racconta in un'intervista a Il Giorno, ripercorrendo stralci della sua vita e della sua carriera, sin dagli inizi. Un percorso fatto di tanti successi, dal cinema alla Tv e soprattutto in teatro: "Sto bene, lavoro, sono da 65 anni sul palcoscenico. Boldi ne durava un paio”.
Teocoli e il rapporto con le donne: "Una malattia"
Nell'intervista Teocoli non si risparmia, raccontando del rapporto con le donne in giovinezza, qualcosa che è diventato quasi patologico: "Ero bello, alto, ballavo bene. E poi quando una mi piaceva andavo dritto, mi dimenticavo di tutto il resto. Le donne sono state una malattia, numeri esagerati. Per fortuna ne sono guarito, piano piano, tanto tempo fa. Se no ero ancora qui a ottant’anni in giro a cercar compagnia, per così dire”.
Celentano e la vicenda di Nessuno mi può giudicare
Immancabile un passaggio su Adriano Celentano, con cui ha avuto uno scontro a distanza di recente: "Ci siamo aiutati spesso, c’è stato in tante cose belle. E anche in un paio di casini”. Tra i dettagli che racconta, quando Celentano si oppose al fatto che fosse lui a cantare Nessuno mi può giudicare, brano portato al successo da Caterina Caselli: "Lui l’aveva rifiutato, non gli piaceva. Ma quel giorno io ero insieme a Miki Del Prete, l’autore della canzone, che provò a farmela registrare negli studi della Phonogram in piazza Cavour. La incisi di notte, venne benissimo. Ma Adriano la sentì e disse che voleva che non se ne facesse nulla, che quella canzone non avrebbe venduto neanche un disco. Peccato che divenne il simbolo di quegli anni".
Giunto a 80 anni, Teocoli si racconta soddisfatto e non ha particolari prospettive, se non la serenità di chi gli sta intorno: "Vorrei che mia moglie e le mie figlie fossero a posto. Per il resto sono sereno. Forse perché ho vissuto una cosa che mi ha colpito molto. C’era mio suocero a letto in coma, non sentiva più nulla. Quando mi sono avvicinato per salutarlo gli ho detto “Ciao Vittorio, sono Teo” e lui ha sorriso. Non so come sia stato possibile ma è successo. E aveva l’espressione di uno che sta andando in un posto bello”.