Stalking a Bortuzzo, parla la sorella di Lulù Selassiè: “Continueremo sulla strada per la verità, con tempra e fiducia”

Dopo la richiesta della Procura di condanna a un anno e quattro mesi per Lucrezia Hailé Selassiè, accusata di aver perseguitato per mesi e minacciato di morte il suo ex Manuel Bortuzzo, Clarissa Selassiè ha rotto il silenzio sui social sulla vicenda. Il rito abbreviato era stato avviato lo scorso dicembre, a seguito della denuncia del campione paralimpico nei confronti della sedicente principessa. La relazione tra i due era cominciata nel 2021, nel periodo in cui entrambi partecipavano al Grande Fratello. La sentenza è attesa per il 3 aprile.
Le parole di Clarissa Selassiè sul caso di stalking a Bortuzzo
Dopo la richiesta di condanna di un anno e 4 mesi dalla Procura di Roma, Lucrezia e le sue sorelle sono state inondate di messaggi . A confermarlo è stata la stessa Clarissa, che su Instagram: "Vi stiamo leggendo tutti. Grazie per l'affetto, il supporto e la comprensione. Continueremo sulla strada per la verità con tempra e fiducia, certe che al momento opportuno, potremo condividere con voi ogni nostra emozione", le parole della principessa, che già in passato a Fanpage aveva svelato i retroscena della relazione tra sua sorella e Manuel Bortuzzo.

La richiesta della Procura di Roma per Lucrezia Selassiè
Gli atti persecutori perpetrati per mesi dopo la rottura, andavano dai messaggi continui, spesso minatori con frasi del tipo "Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo", fino ai pedinamenti in ogni luogo, dall'ospedale di Latina, al ristorante, fino a seguirlo anche a Manchester e in Portogallo. La 26enne non accettava in nessun modo la fine della storia con Bortuzzo, tanto che ad uno degli ultimi rifiuti dell'atleta, lei lo avrebbe anche aggredito, ragion per cui è stata sottoposta a divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. La ragazza avrebbe procurato al suo ex fidanzato, con i suddetti atteggiamenti "uno stato d'ansia e di paura e un fondato timore per la sua incolumità, costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita, al punto di bloccarlo e di non sentirsi libero di spostarsi serenamente e di iniziare una nuova relazione".