Sophie Codegoni e il giallo della querela a Basciano: “Mai ritirata”. L’avvocato di lui: “Non l’avrebbero scarcerato”
Sophie Codegoni non avrebbe mai ritirato la querela sporta nei confronti di Alessandro Basciano a dicembre 2023. O, almeno, questo è quanto affermato da lei in un'intervista al Corriere della Sera. La versione fornita dall'avvocato del deejay, Leonardo D'Erasmo, però, è completamente differente. A Fanpage, il legale ha spiegato che la remissione della ragazza non solo c'è stata, ma è stata fondamentale ai fini della scarcerazione di Basciano, avvenuta il 23 novembre dopo quasi due giorni di fermo per il reato di minacce e stalking ai danni dell'ex compagna. Proprio in virtù di quell'atto sarebbero venuti meno i gravi indizi di colpevolezza a carico del suo assistito, soprattutto in ordine al pericolo di reiterazione del reato.
Il ritiro della querela motivo della scarcerazione di Basciano
L'avvocato difensore sostiene di possedere l'atto di remissione e di averlo anche consegnato al giudice per ottenere la scarcerazione: "Non credo che sia in malafede, magari non ricorda di averlo firmato, ma a livello giuridico ha comunque commesso una calunnia. Non sono il solo a confermare che l'abbia ritirata, c'è anche la parola del gip, che vale più della mia". In effetti, nell'ordinanza di scarcerazione, che Fanpage ha avuto modo di visionare, c'è scritto che la difesa ha inviato al Giudice "una serie di scritture datate 26-02-24 e marzo 2024, tra cui la remissione della querela del 9-12-23 da parte di Codegoni e l'accettazione della remissione da parte di Basciano, quando lei dichiarava espressamente che avessero ripreso la relazione sentimentale e stessero vivendo in armonia il loro rapporto genitoriale e di coppia".
Il legale ha spiegato che, senza la remissione, il gip non avrebbe preso la decisione di scarcerare Basciano, senza neanche dargli una misura cautelare meno afflittiva: "Le chat che abbiamo consegnato hanno dimostrato in maniera irrevocabile che loro si sentissero e lei cercasse lui, ma questo non sarebbe stato sufficiente a rimettere un individuo in libertà assoluta, senza neanche un divieto di avvicinamento. Tante volte le vittime di violenza a loro volta sono soggiogate emotivamente e le chat di per sé non bastano per provare che non si sia verificata una situazione del genere".
"Quando le fa 50 chiamate, lo fa per sentire la figlia"
D'Erasmo ha spiegato, quello della remissione, è un atto firmato da Sophie Codegoni e Alessandro Basciano e sottoscritto per autentica da lui e dall'avvocato dell'epoca della ragazza: "Le firme sono autenticate e, quando un avvocato autentica la firma del suo cliente, la sua sottoscrizione autentica è pari a quella di un notaio". A domanda diretta su come sia possibile che l'atto di remissione, in quanto ufficiale, non risulti in cancelleria o in Procura, la risposta è stata: "Le cancellerie o le Procure non sono infallibili. Sto trattando il caso di un detenuto che dovrebbe uscire dal carcere perché ha scontato la pena e ancora non è uscito, stiamo aspettando l'ordine di esecuzione. Stamattina dovrei avere la copia integrale del fascicolo della remissione perché l'ho richiesta ieri, ma avevano problemi tecnici e non sono riusciti ancora a mandarmela da Milano". Il documento contiene anche la rinuncia da parte di Codegoni al procedimento civile per l'affido della piccola Céline Blue, che attualmente l'influencer non farebbe vedere al padre: "Lei fa così da sempre, devo sempre intervenire io", ha concluso l'avvocato, precisando che "quando la cerca e le fa 50 chiamate non lo fa perché vuole vedere lei, ma perché vuole vedere la figlia".