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Simona Tagli: “Vedevo mia figlia di 16 mesi 3 volte a settimana. Il mio un caso unico nei tribunali”

Simona Tagli dopo il Grande Fratello ha ripreso in mano la sua vita e la sua carriera televisiva. 19 anni fa fu costretta a rinnegare il suo lavoro in tv per non perdere l’affidamento della figlia: “Messa in dubbio come mamma, il processo durò tre anni. Georgia aveva 16 mesi e potevo vederla 3 volte a settimana”.
A cura di Gaia Martino
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Simona Tagli dopo l'esperienza al Grande Fratello è tornata nel suo salone in centro a Milano. In una lunga intervista a Chi ha parlato della sua esperienza nel reality, presentatasi dopo un lungo periodo di separazione dalla tv. Anni fa fu costretta ad abbandonare il piccolo schermo per non rischiare di perdere l'affidamento della figlia Georgia, oggi 19enne. "Nel presente vedo una vita luminosa e un futuro splendido splendente. Sento che deve arrivarmi tutto con gli interessi. L'amore? Bisogna trovarlo", le parole.

L'esperienza al GF di Simona Tagli

"Al GF mi ha guidato il cuore più che la ragione. Sono molto attenta alla genitorialità, sono entrata pensando di sostenere i ragazzi, invece ho percepito un sussurro di aiuto da parte di Beatrice, l'ho trovata ferita". Simona Tagli nell'ultimo numero di Chi ha parlato della sua esperienza al Grande Fratello da poco conclusasi. Nella casa di Cinecittà ha stretto un forte legame con Beatrice Luzzi, ma quest'ultima l'ha nominata per il televoto flash in finale penalizzandola nel gioco: "Ci sono rimasta male. Ma non tanto per me, Beatrice non è stata lucida e strategica. Mi è dispiaciuto per lei, doveva vincere". Il reality è stata un'occasione per farsi rivedere dal pubblico:

Volevo farmi rivedere. In casa ho voluto portare me stessa, la mia esperienza. Ho pure tagliato i capelli a tutti. Nessuno prima del GF aveva guardato al di là della minigonna, oltre il cruciverba. Non mi sono mai percepita chiusa in quel ruolo, però la tv ti ci fa sentire. Non rinnegando mai quello che ho fatto, il GF è stata un'occasione eccezionale.

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L'addio alla tv per la figlia Georgia e il voto di castità

In passato, però, fu costretta a rinnegare il suo lavoro per poter crescere sua figlia Georgia: "Mi sono ritrovata in una situazione giuridica dove sono stata fortemente penalizzata come donna di spettacolo. Mi sono messa da parte sia come donna di spettacolo, sia come donna. In quel momento dovevo difendere non un mio diritto, ma quello di mia figlia di avere vicino la sua mamma". Affidarono la bimba a Francesco Ambrosoli, il papà: "Per noi non c'era il tribunale ordinario, ma quello dei minori. Lì la sensazione è che i figli non ti appartengano più" – ha spiegato – "Sono stata messa in dubbio come mamma perché lavoravo in tv. Per me lì non era il momento di fare una battaglia, avevo un'altra priorità. Georgia aveva 16 mesi, era un momento delicato. È terribile per una mamma di una bambina così piccola razionalizzare l'istinto per dimostrare di essere una madre perfetta". Il processo durò tre anni e finirono in Corte d'appello:

Vedevo mia figlia tre pomeriggi alla settimana e a weekend alternati. In quel periodo mi sono annullata perché i figli vengono prima di tutto, prima di noi, è l'istinto. Il secondo anno ogni giorno, il terzo è tornata a casa con me. Le mie preghiere erano state esaudite. Alla fine sento di essermi conquistata questa maternità. Il mio processo è stato un caso unico nei tribunali.

Fu allora che decise di fare un voto di castità: "Ho fatto un voto alla Madonna di Lourdes e non ho sentito il peso della rinuncia. Nel pregare e nell'ottenere la grazia, arrivata dopo 3 anni, la preghiera piano piano è diventata una meditazione e ho sublimato il concetto di amore".

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