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Si finge Keanu Reeves e ruba 20 mila euro, la vittima credeva di avere un rapporto con l’attore

Si spaccia per Keanu Reeves e riesce a truffare 20 mila euro a un 60enne di Siena. L’uomo credeva di essere amico dell’attore e ha sborsato l’ingente somma per poter sbloccare un dono.
A cura di Stefania Rocco
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È riuscito a fingersi Keanu Reeves per circa 4 mesi e a truffare a un 60enne, portandogli via 20 mila euro. È accaduto a Siena e la vittima è un uomo che a lungo è stato convinto di essere diventato un grande amico dell’attore hollywoodiano. Ha sborsato l’ingente somma di denaro perché convinto di poter sbloccare così un pacco dono speditogli dall’attore, che avrebbe contenuto un anello di brillanti tra le altre cose, bloccato a causa di fantomatici dazi doganali.

Utilizzavano Deepfake per fingersi Keanu Reeves

La richiesta di denaro non sarebbe arrivata con i primi contatti. I truffatori si sono guadagnati poco a poco la fiducia del 60enne per poi avanzare la richiesta finale e mettere a segno la truffa. Addirittura, erano riusciti a utilizzare la tecnologia del deepfake per mandare dei video alla vittima che lo convincessero di trovarsi davvero di fronte al divo.

Il pacco dono e la truffa di 20 mila euro

Solo quando sono stati pienamente convinti di avere guadagnato la fiducia dell’uomo i truffatori si sono sbilanciati, avviandosi verso la fase finale dell’imbroglio. Hanno fatto credere alla vittima di essere destinataria di un pacco dono. Quando il 60enne ha accettato il regalo, a contattarlo è stata una sedicente società di spedizione che lo ha informato della necessità di pagare i dazi doganali della spedizione. Solo a questo punto, l’uomo ha cominciato a inviare le somme di denaro richieste nella speranza di poter sbloccare il regalo ricevuto dal finto Reeves. Insospettito di fronte alle continue richieste di denaro e all’impossibilità di sbloccare il dono, l’uomo ha cominciato a chiedere la restituzione dei soldi inviati. Gli è stato quindi consigliato di aprire, a sue spese, un conto corrente sul quale versare la cifra già sborsata. Ma per aprire il conto in questione si sarebbe dovuto procedere ad una autenticazione a pagamento. La vittima ha quindi compreso la situazione e ha sporto denuncia. La polizia postale è adesso al lavoro per individuare i colpevoli.

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