Serena Grandi contro OnlyFans: “Non trovo parole per descrivere luoghi come quello”
Serena Grandi tra passato e presente in una lunga intervista rilasciata all'edizione odierna del quotidiano Libero. I momenti bui, le discese ardite e le risalite per dirla con Battisti, il tempo che sfugge e quello presente che non si capisce. Lei, che è stata una sex symbol degli anni Ottanta, oggi prende le distanze dalle nuove piattaforme dell'Eros e del Sesso: "Non trovo parole per descrivere luoghi come OnlyFans".
Cosa pensa Serena Grandi di OnlyFans
L'attrice dei film di Tinto Brass giudica male chi sceglie di esibirsi e di esporsi attraverso le piattaforme a pagamento:
Non trovo parole per descrivere luoghi come OnlyFans. Per carità di Dio. Vedere queste ragazzine che devono fare clip per ottenere soldi. Si sentono cose allucinanti. Il mondo si è davvero capovolto. È tutto così diverso e più sporco. Quando sono nata io le ragazze venivanoin città perfarele bambinaie non per posare nude su OnlyFans. È tutto cambiato. Sarebbe bene ritornare un po’ alle vecchie cose belle.
"Non ho eredi, oggi le attrici sono molto scialbe"
Idee chiare anche su una possibile eredità: Serena Grandi non ha eredi. "Oggi le attrici non sono più truccate, sono molto scialbe", spiega a Daniele Priori. "Io vorrei ricordarmiil divismo,l’essere truccata per quel ruolo o resa brutta per un altro ruolo. Ho imparato tutto questo lavorando con Avati assieme al quale ho fatto tre film. Diretta da lui sono riuscita ainterpretare anche una donna di 70 anni".
L'arresto per cocaina, poi prosciolta: "Risarcita dallo Stato"
Nel 2003, Serena Grandi fu arrestata per una vicenda di droga con accuse pesantissime (detenzione e spaccio di cocaina), poi prosciolta: "La malagiustizia in Italia è qualcosa di aberrante. Se dovessi mettermi a parlare non ne usciremmo più. Per fortuna sono passati tanti anni. Limitiamoci a dire, restando nel mondo delle dive, che questi incidenti purtroppo capitano. Successe pure a Sofia Loren. Di sicuro se mi fossi chiamata Maria Pizzetti non mi avrebbero fatto nulla. Io vissi tutto in maniera tranquilla perché sapevo di essere innocente. In casa mia non trovarono nulla. Quando vennero a fare la perquisizione dissi ai poliziotti che se volevano potevo offrire loro dei tortellini perché di cocaina non ne avrebbero trovata. Fu un'esperienza molto dura per una donna sola, separata, con un figlio di tredici anni. Poi fui risarcita dallo Stato. In maniera del tutto insufficiente…".