Secondo processo ad Harvey Weinstein, il difensore: “Le donne andavano con lui perché era potente”
Il secondo processo a Harvey Weinstein, dopo la condanna a New York a 23 anni di carcere, è entrato nel vivo. La giuria di Los Angeles ha ascoltato "Jane Doe 1", un'attrice straniera che ha deposto una testimonianza assistita da un interprete russo. É poi intervenuto il difensore del produttore, Mark Werksman, che ha aggiunto altri elementi sul caso. Il processo dovrebbe concludersi alla fine di novembre.
Le parole del difensore di Weinstein
"Andavano con lui perché era potente", così il difensore di Harvey Weinstein ha spiegato che le "bellissime donne" che ora accusano di molestie e stupri l'ex produttore avevano acconsentito alle sue richieste perché era da lui che dipendeva la loro carriera. Werksman ha anche parlato di "sesso mercenario": "Ora è imbarazzante, ma lo facevano tutti. Per uomini ricchi e potenti come Weinstein il sesso era una merce di scambio".
La testimonianza dell'attrice "Jane Doe 1"
Nel corso del secondo processo, che ha preso il via il 25 ottobre a Los Angeles, la giura ha ascoltato la testimonianza di "Jane Doe 1", un'attrice straniera che, protetta dell'anonimato, ha raccontato di essere stata aggredita da Weinstein e costretta a un atto di sesso orale nel febbraio del 2013 durante il fine settimanale degli Oscar. All'epoca il produttore cinematografico, "re di Hollywood", si era introdotto nella sua stanza d'albergo nel cuore della notte costringendola a fare atti contro la sua volontà, come ha raccontato lei stessa alla giuria tra le lacrime:
Ero terrorizzata. Trattava la mia stanza come fosse casa sua, trattava me come non fossi un essere umano. Si tolse i pantaloni, mi prese per i capelli spingendomi la testa verso le sue parti intime. Mi forzò a fare quel che non volevo…Piangevo, soffocavo.
All'epoca dei fatti la donna viveva a Roma ed era stata invitata dal fondatore del festival Pascal Vicedomini. Ha denunciato Weinstein alla polizia di Los Angeles nel 2017, poco dopo gli scoop del New York Times in cui decine di donne accusavano il produttore. "Non una singola accusatrice è andata alla polizia fino ad anni dopo il fatto", ha detto Werksman alla giuria promettendo "un fiume di email e sms delle stesse donne che oggi lo accusano e che chiedevano nuovi incontri, esprimevano rincrescimento per non averlo visto, chiedevano nuovi favori".