Sammy Basso, il ricordo di Giorgia Meloni e Jovanotti: “Difficile incontrare qualcuno più vivo di lui”
La notizia della morte di Sammy Basso non poteva passare inosservata. Il ragazzo, famoso per essere il più longevo malato di progeria al mondo, aveva 28 anni e si trovava in un ristorante quando si è sentito male. A seguito della notizia diffusa dall’Associazione Italiana Progeria, che lui stesso aveva fondato, immediate sono state le reazioni del mondo della politica e dello spettacolo, visto che Basso, negli anni, era diventato un simbolo di positività raccontato anche in molti momenti di intrattenimento, che gli avevano permesso di stringere rapporti con alcuni dei più noti personaggi di questo mondo.
Il ricordo di Giorgia Meloni
A celebrare subito Sammy Basso è stata la premier Meloni, che sul suo profilo X ha pubblicato un ricordo del ragazzo: "Sammy Basso è stato un esempio straordinario di coraggio, fede e positività. Ha affrontato ogni sfida con il sorriso, dimostrando che la forza d'animo può superare qualsiasi ostacolo. Il suo impegno per la ricerca sulla progeria e la sua capacità di ispirare gli altri rimarranno per sempre un modello da seguire. Sammy ha mostrato a tutti noi cosa significa vivere con passione e determinazione, senza mai perdere la gioia e la voglia di lottare. Continuerai a essere una luce che brilla nel cuore di tutti noi. A Dio Sammy".
Carlo Conti lo aveva ospitato a Sanremo
Poco dopo è arrivato il ricordo sentito anche di Carlo Conti, che aveva ospitato Sammy Basso sul palco dell'Ariston in occasione del Festival di Sanremo, nel 2018: "Lo ospitai nel mio Sanremo del 2015 e fu un incontro fantastico per me e per tutti gli italiani perché Sammy con la sua intelligenza, con la sua energia, con la sua simpatia e positività ci insegnò in pochi minuti cosa vuol dire superare le difficoltà, cosa vuol dire non arrendersi, cosa vuol dire raggiungere i propri obiettivi ma soprattutto cosa vuol dire vivere".
Il ricordo di Jovanotti
Commosso il ricordo di Sammy Basso pubblicato sui social da Jovanotti, che aveva incontrato in più occasioni il ragazzo, ospitandolo anche al suo Jova Beach Party. Sui social Cherubini ha pubblicato alcune foto con Basso, raccontandolo così: "ho appena saputo che é morto @sammybasso. Che immenso dispiacere. La notizia che Sammy se n’é andato , nonostante la sua malattia fosse una minaccia costante, riesce ad essere sorprendente per chi lo conosceva, perché era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro. Quando veniva ai miei concerti era una festa. La sua intelligenza, la sua passione, la cultura e la capacità di armonizzare conoscenza scientifiche ad una fede incrollabile, ,il suo humor formidabile e la sua mente colorata, mi vengono in mente adesso. Con lui e con Il suo amico di una vita @fontana_meatbrothers ci eravamo sentiti giorni fa per darci un un appuntamento quando sarei passato dal nord-est e stamattina immagino Sammy che dice “sarà per un’altra volta ragazzi…” ciao piccolo grande Sammy, mi ricordo quando ti presi in braccio di fronte alla spiaggia piena di tutta quella gente e fu come se sul palco con me fosse apparso Elvis Presley, tutti quei sorrisi oggi ti accompagnano.
Un abbraccio ai suoi familiari e ai suoi amici che in questi anni sono stati la sua forza e lui la loro".
Valditara vuole intitolargli una scuola
Nelle stessere ore è intervenuto pubblicamente sulla vicenda anche il ministro Valditara, che ha manifestato l'intenzione di intitolare a Sammy Basso un istituto scolastico. "Un ricordo commosso per Sammy Basso, vorrei intitolare una scuola a questo meraviglioso ragazzo". Così il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, intervenendo sul palco di Pontida, in provincia di Bergamo.
Nella mattinata anche i ricordi di amici e altri volti noti, da Alessandro Gassman a Domenico Iannacone, che lo aveva raccontato in uno dei suoi appuntamenti televisivi e che ha pubblicato un lungo post di ricordo: "Ricordo quel nostro incontro, in cui si aprì con una sincerità disarmante. Mi parlò della sua inesauribile curiosità per il mondo, della voglia di vivere che lo animava, anche mentre la clessidra della progeria segnava i suoi giorni. Ma Sammy non era solo un ragazzo affetto da una malattia rara, era un guerriero con un’intelligenza e una determinazione fuori dal comune".