Rocco Casalino: “Mio padre era violento, ero troppo piccolo per reagire. Al suo capezzale ho pensato dovesse morire”

Rocco Casalino è stato ospite del programma in seconda serata su Rai3, A Casa di Maria Latella, dove ha parlato del suo precedente ruolo di portavoce del governo di Giuseppe Conte, ma anche del suo privato, segnato da un'infanzia con un padre violento che tanto avrebbe voluto fermare.
Il periodo da portavoce del Governo Conte
Un passato da portavoce in politica, anche piuttosto chiacchierato, quello del Governo Conte I in cui Casalino si è reso protagonista, suo malgrado, di una frase poi diventata celebra tra i corridoi di Palazzo Chigi e non solo, ovvero Luigi Di Maio che urla: "Abbiamo abolito la povertà". Seduto al tavolo di Maria Latella, Casalino ricorda di essere stato lui a suggerirla all'ex ministro: "C’era una persona che si occupa di economia a Chigi che mi disse "guarda, ma così, con questa norma, avete abolito la povertà! Se a un uomo di comunicazione dai uno slogan così. È chiaro che ho avuto un corto circuito e ho detto "ma, davvero, cioè…è una frase pazzesca, no?". A distanza di sei anni dall'accaduto, quindi, dichiara senza mezzi termini che quell'episodio fu davvero colpa sua.
Rocco Casalino e il padre violento
Non è mancato, però, il racconto di vicende personali, anche piuttosto dolorose, relative alla sua infanzia, quando si è trovato costretto ad avere a che fare con un padre violento. Latella gli chiede quanto ha pesato questa violenza nella sua vita: "Tantissimo" risponde Casalino aggiungendo: "Ho timore di non essere in grado di essere un buon padre". Con il suo di genitore, i rapporti non si sono mai sanati e nella sua autobiografia ha raccontato che al capezzale di suo padre ha pensato "Muori". Casalino, quindi, entra nel vivo delle sue emozioni e spiega:
Si parla molto di violenza sulle donne, ma va messo un accento anche a tutta la violenza che subiscono i figli che vivono quella violenza in casa, no? Era un po’ un segnale a voler dire a tutti gli uomini violenti che un giorno pagherete un prezzo. Molto spesso guardo i film e ogni volta rimango sorpreso di come viene poco rappresentata la vera violenza che subiscono alcune donne, perché non è mai lo schiaffo, è una violenza che si avvicina molto all’omicidio, estrema, forte! Quindi posso capire il ragazzo che poi reagisce…
La giornalista, poi, gli chiede se abbia mai pensato di potersi liberare di lui: "Io ero molto piccolo. Sicuramente avevo la frustrazione di non riuscire a difendere mia madre, però se quella violenza io l’avessi vissuta a vent’anni, sicuramente una reazione l’avrei avuta".