Roberto Vecchioni ricorda il figlio Arrigo, morto a 36 anni: “Lo vedo tutte le notti, nessuno se ne va”
Ospite di Massimo Gramellini nella trasmissione In altre parole, in onda su La7, Roberto Vecchioni ha ricordato il figlio Arrigo, scomparso ad aprile 2023 a soli 36 anni. Il cantautore si è commosso guardando la foto dei suoi quattro figli: “Guardate che belli che sono. Sono tutti e quattro vivi, anche se uno non c’è più”. Un ricordo sincero e appassionato quello di Vecchioni che si è premurato di prendere le distanze dalla cosiddetta Tv del dolore, rivendicando la possibilità di ricordare quanto di bello Arrigo abbia lasciato nella sua vita: “Qui non facciamo televisione del pianto e del rimorso, lasciamola agli altri, che non me ne frega niente di quelle cose. Dico cose serie, vere”.
Roberto Vecchioni: “Arrigo, per me, è sempre qui”
“Questo meraviglioso ragazzo, che è veramente un meraviglioso ragazzo, è un poeta straordinario. Però c’è stato un problema, che il mondo non si meritava uno bello come lui, se lo doveva meritare. Non era lui che doveva meritarsi il mondo, era il mondo che doveva meritarsi lui. E un certo giorno se n’è andato. Se n’è andato perché il mondo non era roba sua, ma per me è sempre qui”, ha proseguito l’artista, per poi rivolgere un pensiero alla moglie Daria Colombo e al dolore che ha permeato l’ultimo anno della sua vita: “Lo strazio è per sua madre, lo strazio continua perché una madre è sempre dimezzata, più della metà del suo cuore è per i figli. Noi padri siamo un pochino meno, così. La cosa più brutta che possa esistere al mondo è perdere un figlio, la più brutta”. Quindi ha concluso:
Arrigo è il mio dolce inverno, è un inverno con la neve che sta su, ma sotto la neve c’è sempre qualcosa, no? L’erba continua a crescere, la vita è eterna, è meravigliosa. Lo penso tutte le notti. E non lo penso, lo vedo, lo vivo. Nessuno se ne va.
Roberto Vecchioni: “Nel mio libro racconto la mia vita”
Di fronte a Gramellini, Vecchioni ha presentato il suo ultimo libro, “Tra il silenzio e il tuono”, pubblicato da Einaudi: “È un libro in cui racconto la mia vita a partire dalla mia infanzia con delle lettere indirizzate ad un nonno che non risponde mai, ma ha una bella fantasia perché scrive a tante persone sui temi più svariati, parla soprattutto di cultura. Io nelle mie lettere parlo solo di cose che accadono, di fatti verghiani”.