Roberto Sergio, ad Rai: “Mai stata più pluralista di così, ma il programma di Saviano non ci sarà”
In una intervista rilasciata a Il Giornale, l'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, si è detto soddisfatto del lavoro fatto finora sul nuovo assetto della tv pubblica. Non sono mancate domande sul futuro di alcuni programmi, come quello di Roberto Saviano, recentemente soppresso, e sulle scelte di chi, invece, ha deciso di andare via.
Una Rai più pluralista
L'ad della Rai non nasconde la sua soddisfazione per il lavoro fatto dal momento del suo insediamento. Sembra, infatti, che ci siano stati cambiamenti significativi che abbiano reso la tv pubblica molto più aperta di quanto sia mai stata:
In due mesi abbiamo fatto ripartire l’azienda ferma da due anni. Abbiamo trovato una Rai demoralizzata, preoccupata, con uno sciopero imminente che siamo riusciti a far revocare. Le nostre iniziative non possono accontentare tutti, l’unica certezza è che mai come questa volta siamo un’azienda equilibrata e pluralista. Dopo quasi quarant’anni da manager i nervi non possono che essere saldi
Roberto Sergio su Facci e Saviano
Sergio commenta anche le questioni relative alla cacciata di Filippo Facci e all'allontanamento di Roberto Saviano. Il primo è stato fatto fuori dopo l'exploit su Libero a seguito del caso La Russa jr e in merito alla sua scelta l'ad ha dichiarato: "Ho profondo rispetto per le Istituzioni e ancor di più delle donne e lo dico a maggior ragione come padre e come marito. Questo mi ha portato a fare le scelte che ho comunicato". Diversa, invece, l'opinione sull'autore di Gomorra, il cui programma non andrà in onda, decisione contestata anche dalla presidente Marinella Soldi:
Non si tratta di un problema legato al prodotto. Non ho bisogno di ulteriori riflessioni. Saviano non è in palinsesto. Ho trovato singolare che la presidente Soldi abbia espresso il suo dissenso un’ora e mezza prima di un importante incontro istituzionale.
Infine, qualche parola anche su grandi nomi che hanno lasciato la tv pubblica: "Fazio è una scelta di chi mi ha preceduto. Berlinguer ho provato a convincerla ma la Rai ha un tetto preciso ai suoi stipendi. Annunziata e Gramellini: sono scelte personali. E comunque ci sono tanti altri conduttori, artisti, giornalisti legati alle stesse idee di chi ha preferito andare altrove che sono rimasti. Abbiamo inserito nuove idee e personaggi e sono fiducioso".