Roberto Herlitzka e la moglie Chiara Cajoli, morta due mesi prima di lui: un amore durato 50 anni
Roberto Herlitzka è morto a Roma all'età di 86 anni. Lo scorso 2 giugno aveva perso l'amata moglie Chiara Cajoli, con la quale era sposato da oltre cinquant'anni. Lo conferma la sua agenzia Nce, che riconduce anche alla morte della consorte il tracollo improvviso: "si era lasciato andare" scrivono. Su Instagram, un post di addio dedicato alla coppia: "Ciao Roberto, stai raggiungendo la tua amata Chiara e noi non ti dimenticheremo mai, abbiamo avuto l'onore ed il piacere di rappresentare un gigante dello spettacolo ed una persona unica, gentile, e immensa e non avremmo mai voluto dare questa notizia, è un dolore troppo grande. Fai buon viaggio".
Roberto Herlitzka e Chiara Cajoli non avevano avuto figli
Chi lo conosce bene infatti sa quanto fosse forte il legame simbiotico che li univa. Non avevano avuto figli, la loro vita era completamente dedicata alla cura dell'altro nella casa romana che è stata il loro rifugio dal lavoro frenetico e dalla mondanità. Coppia dal 1968, marito e moglie inseparabili, si seguivano nel lavoro e nelle passioni, anche se poi Chiara Cajoli l'attrice non l'aveva più fatta. Abbandonato il mondo della recitazione dopo i film Nucleo centrale investigativo (1974), La donna di quadri (1968) e Luisa Sanfelice (1963), si era completamente dedicata a Herlitzka, continuando a coltivare anche la sua personale passione per il teatro.
Chiara Cajoli smise di recitare, Herlitzka: "Senza di lei sono perso"
Lui stesso lo aveva spiegato in un'intervista a Corso Italia 7 del luglio 2019: "A Chiara mi uniscono interessi e posso dire passioni", dichiarò, "È fondamentale amarsi e amare le stesse cose e aiutarsi a vicenda. Ci unisce anche l’amore per la musica, per il teatro che lei ama ancora più di me, quindi mi segue. Mi è piaciuta la sua straordinaria bellezza". D'altronde le attrici predilette del noto attore erano "Greta Garbo che è fascino, mistero, bellezza personificate" e "Silvana Mangano".
Si erano conosciuti all’Accademia d’Arte Drammatica, entrambi appassionati di recitazione, "però lei ha smesso quasi subito perché non si piaceva come attrice", raccontò al giornale Il Garantista, "Chiara ha un istinto ferocemente critico che he esercitato prima di tutto su se stessa. E però questo non le ha tolto la passione". "La mia passione è la recitazione, ma quello che mi usciva di bocca non mi convinceva", rispose lei e, prima di uscire dalla stanza dove aveva portato caffè e cioccolatini, scandì in diciotto anni il tempo passato con Herlitzka nella loro casa romana. "Ecco, vede, senza di lei sono perso", sentenziò lui con un sorriso.
Morire a due mesi di distanza da sua moglie, seguirla in fretta, perché solo lei era stata la sua vera compagna di viaggio in tutti questi anni, può essere letto come il simbolo di una difficoltà nel lasciarla andare via. I funerali si terranno a Roma nella chiesa di San Saturnino venerdì alle 10.30