Riccardo Nicoletti, marito di Francesca Ferragni: “Non mi sento inferiore, il suo cognome non mi pesa”
Riccardo Nicoletti ha parlato del rapporto con la moglie Francesca Ferragni. Dopo aver raccontato del primo incontro con la suocera Marina Di Guardo, ospite del podcast Diario di una Metallara, il musicista è entrato più nel dettaglio a proposito del legame con la maggiore delle sorelle Ferragni, madre di suo figlio Edoardo.
"Sono sempre me stesso, mi sento fortunato"
La speaker Nyva Zarbano ha chiesto al suo ospite se il nome ‘Ferragni' pesa nella vita di tutti i giorni, vista l'esposizione mediatica della famiglia. "Per chi lo vede da fuori probabilmente sì, io l'ho sempre vissuta con molta serenità", ha spiegato Nicoletti a proposito. Il musicista non si è masi sentito "uno scalino sopra gli altri", anche se riconosce di essere stato fortunato nell'incontrare Francesca Ferragni: "Mi sono sentito fortunato perché questo mi ha consentito di fare esperienze uniche e speciali, conoscere gente che altrimenti non avrei conosciuto. Però poi sono sempre io, quel cremonese di provincia". Tra le persone che ha avuto la possibilità di conoscere c'è Max Pezzali, "un pezzo di cuore di ognuno di noi".
"Non mi sento inferiore a Francesca Ferragni"
Nicoletti ha raccontato che non si è mai sentito inferiore a Francesca Ferragni, nonostante riconosca che sia lei "la parte forte della famiglia", anche da un punto di vista economico. "Non è una cosa che mi ha mai turbato, non mi sono mai sentito in difetto. Sto bene dove sono, tranquillo, mi faccio i cavoli miei. Amandola, sono felice per la fortuna che le arriva", ha precisato, ribadendo di aver fatto sua la frase ‘la tua fortuna non è la mia sfiga'.
Nel corso della vita, al musicista è capitato di sentirsi sbagliato, sopratutto paragonandosi agli altri e ai loro traguardi raggiunti: "Non ne ho fatto una tragedia, ma mi sono fatto un pò di domande. Sembrava che gli altri facessero le cose e andasse tutto bene, io mi sentivo pieno di paure, insicurezze, difficoltà, mi chiedevo perché non riuscissi".