Riccardo Milani: “Paola Cortellesi vero talento, ma con i piedi per terra. Il suo film fa riflettere”
Riccardo Milani non intende fermarsi. Reduce dal successo di Io, noi e Gaber, film evento più visto dell'anno, è al lavoro su un nuovo progetto: Un mondo a parte con Antonio Albanese. In più, il suo Grazie, Ragazzi è stato scelto per la copertina del dizionario Morandini, dedicato ai film e alle serie tv. Intervistato da Repubblica, il noto regista ha parlato della sua carriera, dei progetti e anche del rapporto con Paola Cortellesi, con cui ha lavorato in più occasioni.
"Seguo la mia strada, mi piace guardarmi dentro"
"Sono orgoglioso della copertina", ha commentato Milani dopo aver saputo che il suo Grazie, Ragazzi era stato scelto per il noto dizionario delle film e delle serie tv. Tuttavia, il noto regista guarda sempre al pubblico, che rimane il suo punto di riferimento nell'ideare nuove storie da raccontare: "Il mio primo referente è sempre il pubblico, faccio questo mestiere per parlare alle persone. L’ho sempre pensato. Quale autore, anche il più colto, esclusivo, intimista, non è contento che in sala vadano in tanti a vederlo?". Milani non si preoccupa delle critiche, anche perché crede che non ci siano dei parametri oggettivi per stabilire la qualità di un film:
Il cinema è meraviglioso, è la mia vita, ma appartiene a tutti noi. Ciascuno ha la propria visione delle cose. Capitano le critiche, ma io voglio fare il cinema che piace a me, non mi posso preoccupare di altro. Ho il mio modo di affrontare le cose, non è detto che ci sono regole scritte che fanno un film migliore di altri. Io seguo la mia strada, che spesso è legata al pubblico e voglio che sia così. Mi piace guardarmi dentro, ma solo per parlare agli altri, non per far vedere quanto sono bravo. Cerco di raccontare una storia nel modo più emotivo, divertente, completo.
Il rapporto con Paola Cortellesi
Riccardo Milani e Paola Cortellesi, negli ultimi anni, hanno lavorato diverse volte insieme: da Il posto dell'anima a Come un gatto in tangenziale, passando per Cosa ci dice il cervello. Al momento, il regista è stato vago riguardo alla possibilità di una nuova collaborazione con l'attrice, anche se non lo esclude: "Bisogna chiedere alla nostra ‘Garbo del'Aurelia'". Milani ha poi parlato della stima che ha nei suoi confronti, spiegando anche cosa pensa del film C'è ancora Domani, uscito lo scorso ottobre, che ha riscosso un enorme successo:
Del suo film non sapevo nulla, non avevo letto la sceneggiatura, sapevo che era un film d’epoca e conosco la passione di Paola per le storie delle nostre madri e nonne, che sono state consulenti per quegli anni. E’ stato emozionarlo vedere il montaggio del film, lo scorso giugno. Ho avuto subito la percezione che fosse un grande film, anche se nessuno avrebbe potuto prevedere l’entità del successo. Paola, con le sue radici periferiche, Casal Lumbroso, è un talento vero, ma con i piedi per terra.
Il regista ha quindi molto apprezzato il film di Cortellesi, sopratutto per le tematiche che affronta:
È un film sui cui nostra figlia, ma anche le mie più grandi, hanno riflettuto. Dà spazio alla riflessione alta, non è solo marketing. È incoraggiante che ci siano due operazioni così diverse ma con un dato comune: affrontare temi importanti, vale per il nostro Paese e per il mondo. I numeri di Paola sono straordinari. La gente ha necessità di vedere che c’è un segnale, intercettarlo è un dovere di tutti, in questo momento. Esiste un Paese che ha voglia di una normalità fatta di regole, etica, rispetto per le persone.