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Elezioni politiche 2022

Renato Zero: “Stavamo così bene con Draghi, voteremo come si fa con la schedina del totocalcio”

Renato Zero ha detto la sua sulle Elezioni Politiche 2022. Il 25 settembre, gli italiani saranno chiamati a votare. L’artista: “Vogliamo un governo fatto di gente che si occupi delle esigenze degli operai, degli studenti, dei malati”.
A cura di Daniela Seclì
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Renato Zero si è espresso sulle elezioni ormai imminenti. Il 25 settembre, gli italiani saranno chiamati a votare. L'artista, in alcune dichiarazioni raccolte da AdnKronos, ha spiegato di provare nostalgia per il governo Draghi. Ritiene di non avere avuto il tempo materiale di conoscere a fondo i candidati alle Elezioni Politiche 2022.

Renato Zero rimpiange Mario Draghi

Renato Zero prova nostalgia per il governo Draghi e ritiene di non conoscere abbastanza bene i candidati alle elezioni politiche 2022, da fare una scelta consapevole. L'artista ha paragonato il voto alla casualità della schedina del totocalcio:

C’era bisogno di andare al voto così in fretta? Stavamo così bene con Draghi! Poteva finire il suo mandato. Così andremo a votare come si fa una schedina del totocalcio. Non conosciamo i candidati. Abbiamo avuto gli Almiranti, i Saragat, Togliatti e Nenni gente che girava le borgate e invece ora brancoliamo nel buio.

Il governo che si auspica per l'Italia dopo il 25 settembre

Renato Zero ha descritto il governo che si augura dopo il 25 settembre. Spera che l'Italia sia guidata da politici in grado di pensare alle esigenze di chi guadagna troppo poco per sostenere la sua famiglia, di chi studia e delle persone fragili e malate. Trova inconcepibile che le bollette salate stiano mettendo in ginocchio gli italiani:

Vogliamo la pace, vogliamo un governo fatto magari di tre persone ma di gente che si renda conto, che si occupi delle esigenze degli operai, degli studenti, dei malati. Non c’è più un euro. È folle che un italiano paghi 600 euro di bolletta della luce. Un tempo nelle famiglie c’era un salvadanaio, ora non c'è più niente. Perché non dobbiamo avere la garanzia di un governo che ci guidi alla moderazione dei consumi? Perché dobbiamo aspettare l'ultima decisione di Putin?

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