Rebecca Staffelli vittima di diffamazione, chiesta la condanna per chi aveva taggato un video sessista sul suo profilo
È stata chiesta dal Tribunale di Monza la condanna al pagamento di 1.000 euro di multa per un giovane residente in provincia di Sondrio, accusato di diffamazione nei confronti di Rebecca Staffelli, speaker radiofonica e volto del Grande Fratello. L'imputato è accusato di aver taggato sul profilo della ragazza il video del trapper Simone Rizzuto, in arte Mr Rizzus, che contiene alcune frasi sessiste riferite alla giovane, a cui si fa riferimento nel testo come "la figlia di Staffelli". L'arista era già stato condannato a giugno a 10 mesi di reclusione in abbreviato, unitamente al pagamento di una provvisionale di 3.000 euro a Staffelli, per la stessa vicenda. Il brano in questione è "Non ci siamo", il cui autore aveva commentato la sentenza del Tribunale di Monza lo scorso giugno sui social: "Mi sono beccato una condanna. Prima o poi sconterò tutto insieme alle mie cose vecchie perché sono pieno di denunce e di processi. Ma va bene così, mi assumo le mie responsabilità! Comunque prendere 10 mesi per una rima è assurdo".
Staffelli: "Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura"
Come ricostruito da Il Giorno, sul profilo di Rebecca Staffelli era stato taggato il video da parte di un nickname sconosciuto che canticchiava il brano, contenente il verso incriminato, invitando tutti a seguire l'indicazione sessista di Mr Rizzus. La ragazza si era spaventata al punto da decidere di cambiare casa, smettere di uscire da sola la sera e chiamare le forze dell'ordine quando si sentiva seguita. Da qui, la scelta di sporgere denuncia. "Non sapevo esistesse questa canzone di Mr Rizzus contro le donne e la giustizia e l'ho scoperto quando sono stata taggata su Instagram da questo sconosciuto che cantava la frase su di me complimentandosi con Mr Rizzus – ha raccontato Rebecca al processo contro Rizzuto – Un incitamento alla violenza che ha scatenato in me molta paura perché incitava altre persone a farmi del male ed è stata seguita da insulti e minacce di altri che avevano condiviso a catena".
Il processo per diffamazione
La sentenza nei confronti de ragazzo di Sondrio è fissata per il prossimo aprile. Secondo la pubblica accusa la diffamazione è stata aggravata dal mezzo dei social che l'ha resa "raggiungibile a un numero illimitato di persone". Per l'avvocato dell'imputato, Francesco Romualdi, invece, il giovane ha taggato solo Rebecca Staffelli e quindi, per questo motivo, andrebbe assolto. "L'offesa è arrivata direttamente alla ragazza, che in questo modo è venuta a conoscenza della canzone, quindi solo riprodotta senza diffamarla", sostiene il legale.