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Rai, Marinella Soldi: “Le nomine nei TG tutte al maschile sono un grave strappo alla parità di genere”

La presidente della Rai Marinella Soldi è intervenuta nel corso dell’audizione davanti alla commissione di Vigilanza: “Tutte al maschile le nuove nomine per le direzioni delle testate, strappo grave alla policy sulla parità di genere”.
A cura di Daniela Seclì
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La presidente della Rai Marinella Soldi, nel corso dell'audizione davanti alla commissione di Vigilanza che ascolterà anche l'amministratore delegato Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi, ha fatto sapere di ritenere le recenti nomine "tutte al maschile" nei Tg Rai come un "grave strappo" alla policy aziendale sulla parità di genere.

Cosa ha detto la presidente RAI Marinella Sordi

Rispetto alla parità di genere, altra priorità emersa, si è avviato da tempo un percorso concreto: la parità di genere è uno dei pilastri su cui si fonda una società democratica e sostenibile, e un traguardo non ancora raggiunto nel nostro Paese: lo evidenziano i dati e lo grida il caso recentissimo e atroce di Giulia Tramontano, 39esimo femminicidio del 2023. A Novembre 2021 abbiamo istituito un Comitato inter-direzionale Gender equality, che ha definito una strategia articolata su tre fronti: interno azienda (off screen), prodotto (on screen), territorio. Per quanto riguarda l'interno azienda, abbiamo ottenuto una significativa riduzione del gender gap, sia in termini di carriere, sia di retribuzioni tra il 2021 e il 2022. Uno sforzo che purtroppo non è stato fatto nell'occasione delle ultime nomine, in particolare per le direzioni delle testate giornalistiche, tutte al maschile: uno strappo grave alle policy di genere aziendali, ratificate proprio dal CdA un anno fa.

La priorità è la qualità dell'informazione

Marinella Soldi, inoltre, ha rimarcato quanto sia importante rendere la qualità dell'informazione Rai una priorità: "La qualità dell'informazione è il tema prioritario di sostenibilità secondo i nostri stakeholder. […] Ritengo sia necessaria per Rai una rinnovata attenzione alla qualità dei propri prodotti informativi, in un'ottica di trasparenza e responsabilità, in linea con i servizi pubblici europei, e tenendo conto del mutamento di abitudini e bisogni informativi degli utenti, del dilagare di disinformazione e fake news, e delle potenziali evoluzioni normative dello European Media Freedom Act". E ha concluso: "Il tema della qualità dell'informazione deve responsabilmente essere preso in carico a tutti i livelli aziendali, a partire dallo stesso CdA, con il supporto anche degli strumenti di monitoraggio già previsti, dal Qualitel ai report dell'Osservatorio di Pavia".

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