Il saluto commosso di Rosario Fiorello nella camera ardente di Maurizio Costanzo, le mani che tengono stretta la sua bara, la vicinanza calorosa a Maria De Filippi e Gabriele, come a Camilla e Saverio, gli altri figli del noto giornalista scomparso, stretti in un abbraccio appena entrato. Gesti che sono frutto di stima e affetto maturati nel tempo, ma anche di una riconoscenza che non potrà mai finire.
Come lui, anche Valerio Mastandrea si è recato in Campidoglio per poggiare una rosa sul feretro. Non sono nomi casuali, sono personaggi che oggi fanno la differenza, grandi talenti della tv e del cinema che un tempo, quando erano solo dei ragazzi desiderosi di tenere la scena, furono visti e lanciati da Maurizio Costanzo.
Tantissimi altri come Francesco Baccini, Lello Arena, Enrico Brignano, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei, Claudio Bisio, Daniele Luttazzi, Ricky Memphis, Platinette, Giampiero Mughini, Vittorio Sgarbi, Pierluigi Diaco, Dario Bandiera e Massimo Bagnato, solo per citarne alcuni. "Addio Maurizio, devo a te l'incontro con Iacchetti" ha dichiarato Ezio Greggio a poche ore dalla sua morte, consapevole che il Parioli sia stato molto più di un teatro dove si apriva e chiudeva un sipario.
E Fiorello, come loro, ne ha fatta di strada, diventando il one man show che Costanzo era sempre stato convinto sarebbe diventato. Una conferma che oggi ha il sapore della riconoscenza, un sentimento al quale non tutti sono capaci di dare valore. Emoziona vedere questo dialogo intimo alle sue ultime battute, sapere che un modo speciale per continuare a vivere in assenza del corpo sia farlo attraverso le persone che resteranno legate ad un filo sincero e invisibile.