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Principe Harry a processo contro la stampa: “Nessuno vorrebbe che fosse hackerato il suo telefono”

Nella giornata di mercoledì 7 giugno in aula il principe Harry accusa il Mirror Group Newspaper di aver indagato illegalmente sulla sua vita privata, ai tempi della sua relazione con la fidanzata Chelsy Davy. “Non ho mai parlato con nessuno a palazzo della relazione tra me e la mia ragazza”.
A cura di Giulia Turco
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Nessuno vorrebbe essere che il proprio telefono fosse hackerato”, ha dichiarato il principe Harry davanti al giudice dell’Alta Corte di Londra, nel corso della seconda giornata di udienza nell’ambito del processo intentato contro la stampa britannica. Il duca di Sussex accusa il gruppo editoriale Mgn (Associated Newspapers, News Group Newspapers) di spionaggio, intercettazioni illegali e violazione della privacy nell’ambito di vicende risalenti ad alcuni anni prima.

Lo spionaggio ai tempi della sua relazione con Chelsy Davy

Nella giornata di mercoledì 7 giugno in aula il principe Harry è entrato nel dettaglio di alcune vicende. Stando a quanto riporta il sito della CCN, Harry ha discusso davanti al giudice di un momento della sua vita in particolare, molto precedente al suo incontro con Meghan Markle, risalente alla sua frequentazione con l’allora fidanzata Chelsy Davy. Secondo l’accusa, un articolo di The People in quel periodo descriveva nel dettaglio una conversazione “altamente privata” tra Harry e suo padre Carlo, a proposito della sua relazione sentimentale.

L’articolo includeva inoltre la citazione di una fonte identificata in un anziano assistente, che aveva parlato di una reazione “incandescente” da parte di Harry, dopo che il padre aveva definito il suo sentimento nient’altro che “un amore fanciullesco”. Harry sarebbe “esploso” quando il padre gli avrebbe proibito di vedere la ragazza a Cape Town. “Non ho mai parlato con nessuno a palazzo della relazione tra me e la mia ragazza”, ha spiegato Harry davanti al giudice. “Questo dimostra che Mng stata scavando tra i miei soci per raccogliere illegalmente le mie informazioni private”. 

Il gruppo editoriale ha respinto le accuse di hackeraggio

Non solo, il duca si è detto convinto che l’hackeraggio del suo telefono dia avvenuto “su scala industriale” da “almeno tre giornali”. Di contro, il Mirror Group Newspaper ha respinto l'accusa, affermando di non aver mai hackerato il telefono del principe Harry, pur ammettendo di aver assunto un investigatore privato per ottenere informazioni segrete sul suo stile di vita privato, ritenuto sregolato dalla stampa scandalistica dei tempi. Per questo motivo, l’editore del Daily Mirror ha pubblicamente ammesso le scuse del gruppo e ha accettato che Harry possa aver diritto, per i fatti sopra citati, ad un risarcimento.

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