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Più che dispiacersi, Rosa Chemical dovrebbe riflettere sulle parole di Renato Zero

Renato Zero, ha ragione: la retorica del “non ho paura dei giudizi degli altri” passa molto presto all’incasso e, forse, comincia a offendere l’intelligenza delle persone che soffrono sul serio.
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C’è un brano perfetto per sintetizzare il botta e risposta tra Renato Zero e Rosa Chemical. Lo hanno scritto i Moda Loda Broda, che è stato un duo super underground – non dico indie perché rischio di offenderli – composto da Boom Buzz (aka Francesco Ausiello dei Funky Pushertz) e Ramtzu (aka Mirko Scavino); il primo viene da Torre del Greco, il secondo dalla provincia di Messina; una sorta di Colapesce Dimartino, ma senza tutta quella Siae. Il brano si chiama Addò stiv tu e nel testo si prende in giro la tendenza a ripetere ciclicamente certe tendenze musicali (e non) che sono state già ampiamente fatte in passato. Del resto, il titolo lo suggerisce: Addò stiv tu, dov’eri tu?, quando facevo già quello che tu vorresti fare ora?

Renato Zero ha 72 anni e nella sua conferenza stampa di presentazione del suo tour, stuzzicato dai giornalisti (è sempre colpa nostra, c'è poco da fare!), risponde che che per Rosa Chemical c’è ancora un percorso lunghissimo da fare. E, invece, di questi tempi basta un po' di storytelling, basta ammantarsi della retorica qualunquista di chi non ha paura di soffrire il giudizio della gente e quindi: eccolo, signori, come Renato Zero. Ma la sostanza, a parte la scena, non c'è. Del resto, la parabola discendente l’abbiamo già apprezzata con quell’altro, Achille Lauro. Il già ex enfant terrible del rap, dopo un triennio sparato a mille, è passato dalla Rolls Royce alla Suzuki, il palco del Sanremo B. Nel mezzo, ci sono passate diverse maison della moda e diversi sponsor a foraggiare un messaggio che è eterodiretto dal mercato. Il prossimo step di Rosa Chemical, scommettiamo?, sarà la Fashion Week di Milano e il Pitti di Firenze. Insomma, la retorica del "non ho paura dei giudizi degli altri" passa molto presto all'incasso.

Il giustissimo messaggio di condivisione e amore libero che Rosa Chemical sta lanciando ormai a reti unificate forse comincia a offendere diverse intelligenze. Questo quello che voleva sottolineare Renato Zero. Per questo, Rosa Chemical più che dispiacersi dovrebbe riflettere su quelle parole. Preferisce invece rincarare la dose e alzare il tiro, con quel bel pipistrello tatuato sul collo che è più adatto a una delle dark room del Berghain che nella soporifera tv pomeridiana di zia Mara. Un Cosplayer, per chiudere con un'altra canzone, quella dello zio del rap, Marracash, che li ha visti da vicino e li ha, giustamente, chiusi tutti in quel pezzo.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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