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Pino Insegno: “Odiato perché approvo Giorgia Meloni, i colleghi si schierano dal palco del 1 Maggio”

Pino insegno rivendica il suo appoggio al governo di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. “Perché non dovrei appoggiarla?”, si chiede il nuovo conduttore de L’eredità e Il mercante in fiera, “Altri colleghi si schierano dal palco del 1 Maggio”.
A cura di Stefania Rocco
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Pino Insegno è uno dei volti sui quali punta la Rai del futuro. Attore, doppiatore e conduttore, condurrà a partire dalla prossima stagione televisiva L’Eredità e Il mercante in fiera, che torna in una nuova versione rivisitata. Reduce dalla polemica con Ainett Stephens (che non sarà la Gatta Nera nella nuova versione del game show), Insegno rivendica in un’intervista a Libero la scelta di appoggiare il governo di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, scelta che lo ha etichettato quale “artista di destra”.

Nel corso della mia carriera ho incrociato 11/12 governi di ogni colore, fino a quando diventa presente del Consiglio una persona della quale approvo alcune scelte sociali. Mi spieghi per quale motivo non dovrei appoggiarla?”, si chiede Insegno, “Mi sono sentito dire che un attore non deve schierarsi. E chi l’ha detto? Vedo ogni giorno tanti illustri colleghi parlare e dire la loro dal palco del 1 Maggio in giù”. “Sono diventato divisivo per una scelta politica che poi è anche la maggioritaria nel nostro paese”, ha aggiunto.

Pino Insegno: “Ho vissuto male questa polemica”

I riflettori sulla figura di Insegno, sotto il profilo politico e sociale, si sono accesi a settembre 2022 quando l’attore presentò Giorgia Meloni sul palco di piazza del Popolo a Roma citando il Signore degli anelli: “Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo”. Una scelta, anche stilistica, che ha incasellato politicamente l’attore. Quelle polemiche si sono rafforzate quando, con la nuova Rai del governo Meloni, al conduttore sono stati affidati due programmi di prestigio. “All’inizio l’ho vissuta male non essendo abituato ai clamori esterni al mio mondo. Mi chiedevo: ma perché non mi giudicano per quello che so fare e valgo oggettivamente come artista? Perché continuano a creare polemiche ad arte, sperando che io risponda per dare verità a quelle che sono solo falsità?”, si difende Insegno, “Sono stato in Rai dal 1983 con Gino Bramieri e l’Allegra Brigata per oltre vent’anni, poi ci sono tornato e fino allo scorso anno ho fatto Voice Anatomy. Questa è la verità su cui gente che forse nel 1983 non era nemmeno nata scrive bugie. Non so nuotare in questo mare di mer**, però poi ho capito che devo sguazzarci un po’ per restare a galla”.

Pino Insegno artista di destra? La (non) risposta dell’attore

Quando gli chiedono se si riconosca nell’immagine di artista di riferimento di destra, Insegno preferisce non rispondere: “Io non sono Gabriele D’Annunzio, poeta vate che con la sua cultura è diventato espressione di un movimento politico. Sono Pino Insegno, amico della gente, faccio il mio lavoro da artista e, senza urlarlo ai quattro venti, cerco di fare anche qualcosa di importante in ambito sociale. Ma questo non interessa a nessuno perché davvero pochi scrivono di chi sta male veramente…”.

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