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Perché la querela di Sophie Codegoni contro Basciano non risulta in Procura: “C’era una scrittura privata”

L’avvocato di Alessandro Basciano, Leonardo D’Erasmo, spiega a Fanpage il motivo per cui il ritiro della querela di Sophie Codegoni non risulta in Procura: “Si tratta di una scrittura privata in cui la ragazza si impegnava a ritirare la querela di dicembre 2023”. Impegno, a quanto pare, non mantenuto vista l’assenza della remissione di querela negli atti in Procura.
A cura di Sara Leombruno
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L'avvocato di Alessandro Basciano, Leonardo D'Erasmo, spiega a Fanpage il motivo per cui il ritiro della querela di Sophie Codegoni non risulta in Procura. Il legale conferma quanto anticipato ieri in serata da Adnkronos: "Si tratta di una scrittura privata datata 26 febbraio 2024 firmata da Codegoni, dal suo avvocato dell'epoca, da me e dal mio assistito, in cui lei si impegna a ritirare la querela sporta a dicembre 2023". L'atto, al tempo, non era stato depositato ed è per questo che, non comparendo agli atti, in un primo momento il giudice aveva disposto la misura cautelare in carcere per il deejay. Una decisione su cui ha fatto dietrofront dopo meno di 48 ore, dopo i nuovi elementi presentati dalla difesa: "Non ci sono solo chat – continua il legale – c'è anche questa scrittura in cui lei dichiara espressamente di aver ripreso la loro relazione". Questi documenti, come si legge nell'ordinanza di scarcerazione, hanno fatto venir meno il requisito della gravità e, per questo, Basciano oggi non solo è fuori dal carcere, ma non ha ricevuto nemmeno gli arresti domiciliari, il divieto d'avvicinamento o il braccialetto elettronico.

Perchè il ritiro della querela di Codegoni non risulta agli atti in Procura

Come dichiarato da D'Erasmo a Fanpage al momento della scarcerazione di Basciano, la remissione della prima querela sporta da Codegoni nei confronti del suo ex è stata decisiva affinché il gip decidesse di mandarlo a casa, senza neppure una misura cautelare meno afflittiva. L'influencer, però, in un'intervista rilasciata al Corriere ha dato una versione completamente diversa: "La prima denuncia? Non l’ho mai ritirata. Mi ha stupita molto questa notizia. Poco dopo ho pregato il mio penalista di rallentare, ma non ho firmato per il ritiro in quanto c’erano tante cose che ancora non andavano", le parole. In effetti, come appreso da Adnkronos da fonti investigative, la remissione non risulta nel fascicolo della Procura di Milano che indaga sul deejay, visto che alla scrittura privata non ha fatto seguito la remissione della denuncia in questione. "Nella scrittura privata la ragazza avrebbe messo nero su bianco di essersi determinata a ritirare le accuse penali contro Basciano nell'ambito di un procedimento civile legato all'affidamento della loro figlia", riporta ANSA, "Su questo aspetto a Codegoni, quando sarà risentita, verrà chiesto di fare chiarezza". Il 23 novembre 2024, poi, al momento dell'interrogatorio antecedente la scarcerazione, la difesa l'ha presentato come prova a favore di Basciano.

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La scrittura privata sulla remissione presente nell'ordinanza del gip

La scrittura privata è contenuta nel provvedimento di scarcerazione, che Fanpage ha visionato. Nell'ordinanza firmata dal gip Anna Magelli si legge che, alla luce degli elementi forniti dalla difesa, "in particolare l'intervenuta remissione della querela del 9/12/23, della quale Codegoni nella querela del 14/11/24 non ha fatto alcuna menzione", sia venuto meno il requisito della gravità. Le prove presentate da D'Erasmo, infatti, hanno smentito la prima versione dei fatti raccontata da Sophie e, come da lui spiegato, "si tratta di screenshot di chat in cui anche lei lo cercava e accettava le sue attenzioni, e non solo".

Questi messaggi, infatti, non sarebbero bastati per far uscire Basciano dal carcere senza neppure un divieto d'avvicinamento. Da qui l'importanza di aver presentato il documento in cui si attesta l'impegno di Sophie nel ritiro della querela di dicembre 2023: "Proprio in virtù di quello scritto sono venuti meno i gravi indizi di colpevolezza a carico del mio assistito, soprattutto in ordine al pericolo di reiterazione del reato", la parole del legale.

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