È stato il caso televisivo che ha aperto il mercato estivo e, proprio come accade nel calcio, l'addio di Barbara D'Urso a Mediaset ha avviato un effetto a catena che condizionerà l'intero panorama televisivo nei prossimi mesi. Una separazione non propriamente consensuale che, al di là del caso della foto ironica a pochi giorni dai funerali di Berlusconi sui social e i piani anti-trash del nuovo corso Mediaset, è stata una questione intricata in cui i punti di vista diversi, gli aspetti economici, il rancore e un po' di ingratitudine si sarebbero mescolati tra loro, portando a questo esito inevitabile. Ma andiamo per gradi.
Le indiscrezioni sul cachet di Barbara D'Urso
Nelle scorse ore Dagospia, proponendo uno dei proverbiali indovinelli che caratterizza il giornale, parlava di un volto noto del piccolo schermo che negli ultimi quattro anni ha ottenuto un cachet complessivo di 15 milioni di euro. Ebbene, salvo che non si tratti di due noti volti della Tv con identico cachet, Fanpage.it è in grado di rispondere al rebus sul volto misterioso dicendo che non è un uomo, che non ha gli occhiali e che no, non è Sam (questa sarà agli appassionati di un noto gioco da tavolo). Risposta all'indovinello? Barbara D'Urso, ci dicono fonti bene informate. Non solo, i 15 milioni degli ultimi quattro anni diventerebbero 45 milioni allargando l'esame agli anni trascorsi in Mediaset. Cifre importanti, usando come metro di paragone cachet nomi di punta della Tv, vedi Fazio che per i prossimi quattro anni avrebbe chiuso un accordo di 10 milioni complessivi.
La trattativa saltata
Su questo punto, al momento della discussione sul rinnovo di contratto qualcosa si sarebbe rotto. È stato lo stesso Pier Silvio Berlusconi a chiarire che da parte della conduttrice sarebbe arrivata la richiesta di due prime serate garantite, che non rientravano in ciò che Mediaset era in grado di affidarle, soprattutto a quelle stesse cifre. La corda si sarebbe quindi spezzata, con una inconciliabilità di posizioni palese.
Myrta Merlino da Rete 4 a Pomeriggio 5
Due anni fa era stato Pier Silvio Berlusconi a chiarire, commentando l'uscita di Alessia Marcuzzi, che a Mediaset "non siamo più soliti fare contratti ‘di rete', in esclusiva a prescindere dal prodotto, per questioni di efficienza". Così sarebbe andata con Barbara D'Urso e questa evoluzione fa il paio con quanto ha rivelato rivelato Myrta Merlino nelle scorse ore, visto che la proposta di condurre Pomeriggio 5 sarebbe arrivata solo a fine giugno, mentre lei era inizialmente destinata a Rete 4. È probabile che Mediaset, naufragata del tutto l'ipotesi di una conferma di Barbara D'Urso e in un clima già non disteso, abbia approfittato per una virata definitiva verso la svolta informativa del contenitore pomeridiano di Canale 5.
Difficile dire se la reazione di D'Urso a questo divorzio sia figlia del rancore o della necessità di un riposizionamento, fatto sta che la rottura tra le parti ha una radice molto più complessa di quanto potesse apparire. "Ho fatto tante trasmissioni in cui c’erano cose buffe, cose divertenti, cose anche estreme a volte, ma sempre perché, sottolineo, mi venivano chieste", ha detto la conduttrice in una recente intervista, a riprova del fatto che in certi casi il confine tra la rabbia e l'ingratitudine può essere sottilissimo, impercettibile.