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Opinioni

Perché Andrea Giambruno può essere il volto di un nuovo talk di destra a Mediaset

Le gaffe di Andrea Giambruno sono il tormentone di quest’estate e una possibilità per il compagno di Giorgia Meloni. Se la narrazione giornalistica di Mediaset va verso una moderazione, si apre lo spazio per la destra radicale, che lui potrebbe riempire.
A cura di Andrea Parrella
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Il colpo di coda dell'estate televisiva ha come protagonista Andrea Giambruno, il first gentleman, compagno di Giorgia Meloni e conduttore di Diario del giorno, spazio di approfondimento quotidiano del pomeriggio di Rete 4. Nell'ultima settimana Giambruno, che si era già fatto "riconoscere" per le frasi ironiche sul cambiamento climatico, ha portato a compimento il suo capolavoro con la frase sul lupo e le violenze, su cui si è già dibattuto a sufficienza.

L'ultimo aggiornamento è l'uscita di Benedetta Scuderi. L'esponente di Europa Verde, collegata con Il diario del giorno, ha ironizzato proprio su questo aspetto allacciandosi alla vicenda dell'uccisione dell'orsa Amarena: "Se non fosse uscita da sola, non avrebbe incontrato il lupo”, è la stoccata dell’attivista, accolta dal giornalista con un’espressione di malcelato fastidio da Giambruno.

Uno sfottò in diretta che apre a una duplice chiave di lettura: lesa maestà, oppure una possibilità? Se è vero infatti che Scuderi sovverte una regola non scritta del talk show, quella di non bullizzare il conduttore, anche se è di parte, sono momenti come questi ad aprire una possibilità, quella di trovare un contraddittorio che generi attesa. Giambruno inviterà ancora Scuderi? Saprà approfittare della potenza dell'effetto meme oppure ne subirà gli effetti?

Le gaffe estive del conduttore potrebbero apparire squalificanti per un'evoluzione del suo percorso in Tv (continuerà comunque a condurre Diario del giorno), ma il decalogo del piccolo schermo vuole che l'accentuazione di elementi capaci di suscitare un potenziale sentimento di fastidio nel pubblico, quel sentimento in cui confliggono l'istinto di spegnere il televisore e la voglia di vedere dove vogliano andare a finire, sia una strategia che paga e su cui vale la pena battere. Modelli come quello di Fuori dal Coro di Mario Giordano, che ha fatto dell'esasperazione un teorema, lo dimostrano.

L'abbondanza di talk show su Rete 4 lascia apparentemente poco spazio per un nuovo contenitore di prima serata da affidare a Giambruno, ma è altrettanto vero che il racconto giornalistico a Mediaset pare destinato a una mitigazione. Lo dimostrano gli arrivi di Bianca Berlinguer e Myrta Merlino, le vicende politiche che vedono Forza Italia come il baluardo delle posizioni della destra moderata, ma anche la svolta "pacata" e anti-trash voluta dall'amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi. Tendenza che lascerebbe aperto uno spiraglio a quella narrazione più dura e radicale di cui Giambruno potrebbe farsi interprete.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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