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Per Alessandro Basciano divieto di avvicinamento a Sophie Codegoni: dovrà indossare il braccialetto elettronico

La sentenza della Cassazione è arrivata in queste ore e ha confermato la decisione del Tribunale del Riesame di Milano: per Alessandro Basciano è scattato il divieto di avvicinamento alla sua ex fidanzata Sophie Codegoni.
A cura di Daniela Seclì
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Divieto di avvicinamento per Alessandro Basciano. Il trentacinquenne non potrà avvicinarsi alla sua ex compagna Sophie Codegoni. La sentenza della Cassazione è arrivata oggi, mercoledì 30 aprile. Dunque, è stata confermata la misura cautelare che lo scorso 28 febbraio era stata disposta dal Tribunale del Riesame di Milano. Basciano dovrà indossare il braccialetto elettronico.

Alessandro Basciano non potrà avvicinarsi a Sophie Codegoni

Come riporta il Corriere della Sera, Alessandro Basciano dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri da Sophie Codegoni, sua ex compagna e madre di sua figlia. Inoltre, sempre stando a quanto riporta il noto quotidiano, il trentacinquenne dovrà indossare "i dispositivi di controllo a distanza". Quindi il braccialetto elettronico. Se dovesse rifiutarsi di indossarlo o se non fosse possibile rispettare questa disposizione per motivi tecnici, scatteranno per lui gli arresti domiciliari.

L'accusa di stalking

Alessandro Basciano era stato arrestato lo scorso novembre con l'accusa di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, conosciuta nella casa del Grande Fratello. L'uomo era stato scarcerato poche ore dopo. Sophie Codegoni sostiene che la loro relazione si fosse trasformata in un vero e proprio incubo. Per un anno e mezzo avrebbe subito minacce e insulti. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo l'arresto del suo ex aveva dichiarato di avere paura: "Ho paura, ogni volta che esco ci sono bodyguard con me". Inoltre, sempre in quell'occasione, raccontò che Basciano era amorevole fino a quando lei gli restava vicino. Nel momento in cui si allontanava, il comportamento dell'uomo mutava radicalmente. E concluse: "Vivevo nella paura e sotto il suo controllo. C’erano persone che mi spiavano dallo spioncino dalla porta di casa in piena notte, gente che mi aspettava fuori dal ristorante, episodi accompagnati da chiamate e messaggi bruttissimi da parte sua che sapeva sempre con chi fossi e dove fossi".

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