Paula Abdul accusa l’ex produttore di American Idol di violenza sessuale: “Aggredita per due volte”
Paula Abdul ha intentato una causa nei confronti di Nigel Lythgoe, ex produttore di American Idol, con l'accusa di averla aggredita sessualmente per due volte. I due hanno lavorato insieme per circa sette anni nel celebre talent show nel quale la Abdul ha ricoperto il ruolo di giudice. La cantante e attrice alla Corte Superiore dello Stato della California ha rivelato i dettagli delle aggressioni. Immediata la replica di Lythgoe a TMZ: "Sono scioccato e dispiaciuto".
L'accusa di Paula Abdul contro Nigel Lythgoe
Nella denuncia presentata alla Corte Superiore dello Stato della California, scrive People, Paula Abdul ha dichiarato di essere stata molestata da Nigel Lythgoe in due occasioni differenti. La prima risalirebbe agli inizi degli anni 2000 mentre erano in viaggio per un'audizione del programma. In un ascensore "lui la spinse contro il muro, le toccò i genitali e il seno e provò a baciarla con la lingua". Dopo la prima aggressione non denunciata per paura di essere licenziata, si legge, l'attrice ha sostenuto di essere stata "discriminata in termini di retribuzioni e benefici rispetto agli altri del cast" e di essere stata "vittima di provocazioni, bullismo, molestie e umiliazioni" durante il suo periodo in televisione. La seconda aggressione sarebbe avvenuta nel 2015 durante una cena a casa dell'ex produttore. Lythgoe si sarebbe seduto su di lei sul divano e avrebbe tentato di baciarla. Nel documento, si legge, lei "lo allontanò spiegandogli di non essere interessata alle avances".
La smentita di Nigel Lythgoe
Dopo essere venuto a conoscenza delle accuse, Nigel Lythgoe è intervenuto sulla questione per smentire quanto detto dalla sua ex collega. In una dichiarazione a TMZ, l'ex produttore di American Idol ha affermato di essere "scioccato" e "dispiaciuto" per le accuse mosse contro di lui. Le parole:
Per più di due decenni, Paula e io abbiamo interagito come cari amici e colleghi, e del tutto platonici. Ieri, tuttavia, all'improvviso, ho appreso di queste affermazioni dalla stampa e voglio essere chiaro: non solo sono sono false, sono profondamente offensive nei miei confronti e nei confronti di tutto ciò che rappresento.