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Patrizio Rispo e l’imprevisto che lo ha salvato: “Successe prima di essere operato per due tumori”

L’attore di Un Posto al Sole, ospite di Ciao Maschio, racconta a Nunzia De Girolamo un evento recente che ha segnato la sua vita recente, segnato da un inconveniente incredibile.
A cura di Andrea Parrella
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Patrizio Rispo si racconta a Nunzia De Girolamo, ospite della terza puntata di Ciao Maschio in onda Sabato 19 Aprile in seconda serata su Rai 1. L'attore di Un posto al sole, popolarissimo soprattutto per la sua partecipazione ultraventennale alla serie in onda su Rai3, ha parlato di uno dei momenti più drammatici della sua vita, vissuti di recente.

Il racconto di Patrizio Rispo a Ciao Maschio

Rispo ha infatti rivelato di essere stato ad un passo dal fare un'operazione molto rischiosa, che avrebbe potuto compromettere seriamente la sua salute, a causa di un evento che lui considera quasi un segno divino: "Io ho avuto una malattia serissima, un tumore. Un giorno andai a fare una campagna di prevenzione e il medico mi trovò due tumori. Allora chiesi subito cosa dovessi fare. Operarti, rispose lui. Andai in un ospedale dove mancò la corrente elettrica. Caso rarissimo. Tutto questo mentre ero già disteso su un lettino, in sala operatoria,  dove faceva anche un freddo assurdo. Mi avevano lasciato là. Dopo un po' arrivò  un infermiere col il phone per riscaldarmi.  Arrivò il medico e mi disse che non potevo operarmi perché non potevamo entrare in sala operatoria solo con il generatore di corrente. Tornai nuovamente la sera e  mancava ancora la corrente". 

La scelta di non operarsi: "Fu un segno del destino"

Quindi Rispo spiega quanto quell'evento lo abbia segnato, perché lo hai indotto a una riflessione significativa: "Pensai subito fosse un segno del destino  e che, quindi,  non mi dovevo operare. Cominciai ad informarmi dei pericoli di quella operazione, ed d erano notevoli. Fino a quando un giorno mentre ero alle terme Nerone, con mia moglie, mi chiamò un mio amico oncologo. Arrivò li’, in poco tempo, anche lui. Mi disse subito che all’età mia non mi sarei dovuto operare, anche perché aveva visionato la mia cartella clinica, quindi avrei dovuto fare solo sorveglianza attiva. Così ho fatto’’.
 
Quindi l'operazione, avvenuta tempo dopo: "Due anni fa mi venne a trovare e mi annunciò che era arrivato il macchinario adatto per me. Una macchina che non lede nessun nervo, perché è un raggio. L’ho fatto ed oggi sono qui vivo e vegeto, con tutto quello che deve stare a posto su di me, è a posto.  Se vogliamo credere nel divino, era appena morta mia mamma. E disse: lasciatelo stare.  Comunque a me arrivò un segnale divino’’.

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