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Paolo Mengoli: “Dopo 22 anni ho scoperto che Giulia non era mia figlia”

Il cantante ha raccontato in Tv la sua vicenda. Dopo aver cresciuto per 22 anni la figlia Giulia ha infatti scoperto di non essere suo padre biologico: “Ho fatto il disconoscimento ma con tanta amarezza”.
A cura di Andrea Parrella
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Una figlia accudita e cresciuta per 22 anni, prima di scoprire che non fosse biologicamente sua. È la storia di Paolo Mengoli, popolare cantante negli anni Ottanta, che si è raccontato a Serena Bortone nel corso della puntata di Oggi è un altro giorno andata in onda su Rai 1 mercoledì 25 maggio, parlando sì della sua carriera pubblica, ma toccando anche molti aspetti della vita privata, tra cui proprio la vicenda relativa alla figlia Giulia.

Il test del Dna

Mengoli ha infatti raccontato di avere scoperto la non paternità solo aver effettuato un test del Dna che ha fatto emergere la figlia non fosse biologicamente sua: “La vicenda non è risolta, ho fatto il disconoscimento ma con tanta amarezza, mi ero accorto che non c'era più amore e questo mi è costato molto”, ha spiegato Mengoli, entrando poi nel dettaglio dell'involuzione dei rapporti con la figlia negli ultimi anni: “A me dispiace troppo per lei perché ha dato retta alla madre. In certi momenti sono stato denigrato, mi dicevano Cambia mestiere perché tanto sei finito. Io mi auguro che un giorno venga a sapere la verità su chi è il padre”.

La verità dopo 22 anni

Ventidue anni quelli trascorsi prima che emergesse la verità. Questo perché, come ha spiegato Mengoli, i suoi sospetti erano stati alimentati di recente quando, durante un diverbio con la figlia, lei si era fatta scappare la frase "tu non sei mio padre". A quel punto il cantante ha spiegato di aver iniziato a sviluppare pensieri malevoli, giungendo alla conclusione di dover verificare la sua paternità in qualche modo: “La mia testa ha cominciato a frullare, alla fine si è dimostrato così. Il mio rammarico è non averle potuto parlare. I figli non sono di chi li cresce. Se io decido di adottare e cresco un figlio lo sento mio, se decido di prendere in affido un figlio è lo stesso, a me ha dato fastidio l’inganno. Dal momento che sono uscito di casa, l’ho vista cinque anni dopo”. Una vicenda complessa e dolorosa, ma Mengoli ha dimostrato di non avere rancore, inviando alla figlia un messaggio affettuoso: “Le auguro tutta la felicità possibile. Le auguro che il bambino che ha avuto cresca bene, le auguro di dare più retta a se stessa, non agli altri”.

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