Paolo Calissano in una lettera: “Visto come un delinquente”, il suicidio e mezzo milione sparito dal suo patrimonio

È una vicenda drammatica quella di Paolo Calissano, al centro della puntata di Storie di sera in onda lunedì 29 aprile. L'attore, popolarissimo tra gli anni '90 e 2000, si tolse la vita il 29 dicembre 2021. Il tragico epilogo arrivò dopo una serie di eventi che lo segnarono profondamente. Il primo risale al 2005, anno in cui la ballerina Ana Lucia Banderia Bezerra venne trovata morta per overdose nella sua casa a Genova: Calissano fu condannato a quattro anni con patteggiamento per omicidio colposo. Negli anni successivi, un secondo duro colpo: oltre mezzo milione di euro scomparve dal suo conto mentre l'attore era sotto tutela dall'amministratore di sostegno Matteo Minna (avvocato e suo grande amico). "Mi fa una grande tristezza" commenta Roberto Calissano a proposito della lettera scritta dal fratello Paolo e proiettata in studio.
La storia di Paolo Calissano: il patrimonio svanito e il tradimento dell'amico Matteo Minna
Per Paolo Calissano, Matteo Minna era molto più che un avvocato. Era un amico e un punto di riferimento, con un legame nato in un momento difficilissimo per l'attore: il 2005, anno in cui patteggiò una pena di quattro anni per l'omicidio colposo di Ana Lucia Bandeira Bezerra. Fu allora che il tribunale di Genova nominò Minna amministratore di sostegno di Calissano. Paolo, infatti, era caduto in depressone dopo aver trascorso del tempo in una comunità di recupero. Per oltre tredici anni Minna seguì i suoi conti correnti, fino a quando l'attore non si tolse la vita il 29 dicembre 2021, vittima di un mix di farmaci e antidepressivi. Sono stati i sospetti di suo fratello Roberto Calissano a dare il via ad un'inchiesta sull'avvocato. Gli accertamenti delle autorità hanno ricostruito un flusso di operazioni bancarie che avrebbe portato Minna ad appropriarsi di una somma complessiva di 512mila euro. Una cifra che secondo il fratello potrebbe essere anche di oltre un milione di euro (aggiungendo movimenti che non sono più calcolabili per via della prescrizione). Oggi Matteo Minna è accusato di peculato aggravato, circonvenzione di incapace, falsità ideologica, falsa perizia e omissione di atti d'ufficio. Ma resta soprattutto l'ombra del tradimento di un amico.
La lettera di Paolo Calissano: "Tutti mi additano per la mia vicenda giudiziaria"
"Il mondo che mi ero creato nel bene e nel male è crollato di colpo il 25 settembre del 2005, da quel giorno la mia esistenza è stata completamente stravolta" inizia così la lettera di Paolo Calissano letta nel programma condotto da Eleonora Daniele. E ancora: "Arresto, carcere, poi arresti domiciliari in una comunità di sostegno a Torino. La mia vita, fino ad allora completamente in mano mia e che mi ero costruito in anni di fatiche non esisteva più". L'attore chiarisce che sia i processi penali che quelli mediatici hanno completamente modificato la percezione che la gente aveva di lui: "hanno soprattutto generato una nuova immagine, quella del delinquente, non quella che sarebbe dovuta essere: lo stupido". Descrive il ritorno alla vita reale come traumatico:
Sono passato dall'essere un personaggio pubblico famoso e riconosciuto per la qualità del mio lavoro ad essere un personaggio famigerato e additato da tutti per la mia vicenda giudiziaria. In questo senso il mio ritorno a Genova è stato ancora più penoso.
Roberto Calissano sulla lettera del fratello: "Sento il suo dolore"
La confessione di Paolo colpisce il fratello Roberto Calissano. "Mi fa una grande tristezza. Leggo in queste parole, che riflettono il suo pensiero, tutto il suo dolore nel ritrovarsi sempre associato a questo fatto di cronaca che gli ha segnato la vita" dice alla conduttrice.

Nella seconda parte del suo scritto, poi, l'attore ringrazia il suo avvocato:
L'avvocato Minna è sempre stato al mio fianco, con pazienza, costanza e tenacia, nonostante io lo abbia a volte aspramente combattuto e ne abbia addirittura chiesto l'allontanamento. Per fortuna non sono riuscito nel mio intento. Gli ultimi anni sono stati, nonostante alcuni momenti difficili, finalmente positivi anche per merito di un percorso medico e psicologico a cui ancora aderisco. Il futuro mi appare più roseo e sono riuscito a recuperare una serenità e normalità nel mio comportamento che disperavo di ottenere. Per tutto questo devo assolutamente ringraziare l'avvocato Minna che oggi mi pregio di considerare il mio migliore consigliere, oltre che amico.