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Paola Turci: “Non so dire se sono lesbica, amo solo Francesca Pascale. Gli uomini? Non mi mancano”

“Per me libertà è quando una donna è libera di uscire la sera e di amare chi vuole”, riflette Paola Turci intervenuta al panel de il tempo delle donne. “Immaginate di mandare un curriculum e scrivere: Paola Turci, eterosessuale. Ma che ti cambia con chi vai a letto? Guardiamo le persone, ricordandoci di vedere prima chi sono”.
A cura di Giulia Turco
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Paola Turci racconta il suo amore per Francesca Pascale, diventata sua moglie a luglio del 2022. Più unite che mai, le due donne combattono ancora contro una forma di pregiudizio imposta dalla società, per cui il loro amore omosessuale è sì, accettato, ma percepito ancora come diverso.

L’amore di Paola Turci per Francesca Pascale

Intervenuta alle discussioni de Il tempo delle donne, l’appuntamento organizzato dal Corriere della Sera che si è tenuto negli ultimi giorni a Milano, Paola Turci ha raccontato il suo concetto di libertà. “Per me libertà significa far sì che le donne abbiano la possibilità di uscire la sera e di amare chi vogliono”, racconta. “Molti mi chiedono se sono lesbica. Io rispondo: non lo so. A me piace lei. Non mi piacciono altre. Mi sono innamorata di una persona”, spiega a proposito della moglie Francesca Pascale.Se mi mancano gli uomini? No, ma non mi mancavano nemmeno prima. Per anni sono stata da sola, loro dov’erano?”, riflette. “Il punto è che voglio essere libera di scegliere con chi stare”.

Il rapporto di Paola Turci con l’amore omosessuale

Ancora difficile, certe volte, scontrarsi con un pregiudizio che porta la società ad imporre etichette. “Mia mamma ha 86 anni”, racconta Paola Turci. “Stanotte mi ha scritto un messaggio: ‘Ho pensato che potevi essere normale e invece hai scelto di essere felice’. Io le ho risposto ‘Mamma, ma io mi sento normale’, Il punto è che non è ancora normale per tutti”, spiega a proposito dell’amore omosessuale, che sta vivendo in prima persona. “Io vorrei conoscerli, poi, quelli che si definiscono normali, partecipare ai loro menage, ai loro incontri sentimentali”, prosegue. "Immaginate di mandare un curriculum e scrivere: Paola Turci, eterosessuale. Ma che ti cambia con chi vai a letto la sera, o la mattina? Guardiamo le persone, ricordandoci di vedere prima chi sono".

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