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Paola Barale criticata per il suo racconto dell’aborto: “Mi hanno scritto che uccido i figli”

Paola Barale al settimanale Chi ha raccontato di aver fatto pace con sé stessa e con i pregiudizi grazie alla scrittura del suo libro, “Non è poi la fine del mondo”, nel quale ha parlato anche dell’aborto. “Le critiche sono arrivate puntuali, una l’altro giorno mi ha scritto che io uccido i figli”.
A cura di Gaia Martino
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Paola Barale in una lunga intervista al settimanale Chi racconta del suo libro, Non è poi la fine del mondo, nel quale si sfoga dei suoi pensieri, dei timori e della menopausa, argomento tabù per le donne. Ha scoperto di essere entrata in menopausa a 42 anni, "non era il tempo di arrendersi, di rassegnarsi alla vecchiaia. Come non lo è neppure adesso che di anni ne ho appena compiuti 56". Tra le pagine del libro la showgirl ha parlato anche dell'aborto. Ha spiegato di non essersi pentita, nonostante sia stata una scelta difficile. La sua decisione però ha scatenato molte critiche: "Una l'altro giorno mi ha scritto che io uccido i figli. Neanche commento".

Paola Barale e le critiche per aver abortito

Nel libro Paola Barale ha parlato anche di aborto e "Le critiche sono arrivate, puntualissime". La showgirl ha abortito da giovane, non per un istinto materno assente, ma per una relazione troppo acerba, così come raccontò al Settimanale F. A Chi ha spiegato l'entità delle critiche ricevute. "Una l'altro giorno mi ha scritto che io uccido i figli. Neanche commento. Questo per dire che sapevo che ci sarebbero state, ma so anche che questi sono argomenti dei quali è più scabroso non parlare". Non deve sentirsi in colpa per la scelta fatta, nonostante sia stata difficile:

Credo che nessuna donna al mondo compia questa scelta con superficialità, senza sofferenza, come sono convinta però che ciascuna debba essere libera di fare questa difficile scelta. E come sono altrettanto convinta che qualsiasi decisione una donna prenda non dovrebbe mai sentirsi in colpa.

Il racconto della menopausa

"Credo che oggi sia più facile fare coming out che dire "Sono in menopausa". Così Paola Barale racconta le difficoltà riscontrate attorno al tema, risolte con la scrittura del libro: "Parlare in maniera semplice di un argomento difficile, lo rende più facile. Il sesso può essere qualcosa anche di molto spirituale, non è una cosa fisica e basta. È uno scambio di energie. Scrivendo ho fatto pace con molte emozioni, con fragilità, oggi guardo alle critiche e ai commenti con altri occhi". Ha così fatto pace con i suoi pensieri negativi legati ai pregiudizi:

Quando leggi che sei vecchia, che sei finita, quando ti scrivono "Ma dove vai?", non sono cose che ti fanno piacere, non ci si fa la pace facilmente. Io con questo libro ci ho fatto la pace.

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