Pandoro Ferragni, il volto tv di Balocco: “Ecco cosa succede quando si preferiscono gli influencer”
Aldo Stella teme che la vicenda "Pandoro Chiara Ferragni" possa avere conseguenze sul suo lavoro. Attore e doppiatore torinese, dal 2017 è conosciuto come il "signor Balocco", volto degli spot dell'azienda dolciaria e voce dello slogan "Fate i buoni". Intervistato dal Corriere della Sera, il 68enne ha fatto sapere che non gli è ancora stato rinnovato il contratto: "Tante aziende preferiscono influencer a discapito della professionalità".
Le parole di Aldo Stella, volto di Balocco
Da 6 anni, Aldo Stella è conosciuto come il "signor Balocco" perché ha prestato il suo volto agli spot della nota azienda dolciaria piemontese: "Cercavano un signore con barba e capelli bianchi: mi sono presentato, sono stato scelto e ho girato spot diretti da un regista del calibro di Daniele Lucchetti, insomma alta qualità". Ad oggi, il suo contratto per il 2024 non è ancora stato rinnovato e teme che il caso del Pandoro Chiara Ferragni possa avere delle conseguenze anche su di lui:
Spero che il caos mediatico del pandoro solidale con Chiara Ferragni non pregiudichi il mio lavoro in futuro. Oggi tutto è cambiato: tante aziende preferiscono influencer di successo spesso a discapito della professionalità. I risultati poi si vedono.
Il caso Balocco- Chiara Ferragni: cosa è successo
Di recente, all'influencer è stata comminata una multa da 1 milione di euro per "pratica commerciale scorretta" dopo l'iniziativa del Pandoro Balocco "griffato". L'imprenditrice avrebbe fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro con il logo Chiara Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione in questione (dal valore di 50mila euro) era invece già stata effettuata dalla sola Balocco mesi prima. All'azienda spetta ora una sanzione da 420mila euro.
Con un video pubblicato su Instagram, a qualche giorno di distanza, l'influencer ha chiesto scusa e ha fatto sapere che devolverà 1 milione di euro per sostenere le cure dei bambini. nel frattempo, però, un'altra vicenda si fa strada, portata alla luca dalla giornalista Selvaggia Lucarelli sulle pagine del Fatto Quotidiano: le uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi. Anche in questo caso, il ricavato delle vendite non sarebbe andato all'associazione, come inizialmente dichiarato.