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Caso Chiara Ferragni

Pandoro Chiara Ferragni, Codacons: “Denunciata per truffa aggravata, Guardia di Finanza sequestri conti”

Il Codacons denuncia Chiara Ferragni dopo la vicenda del Pandoro Balocco: “Chiara Ferragni sarà chiamata a rispondere del possibile reato di truffa aggravata, con la richiesta alla Guardia di Finanza di porre sotto sequestro i conti delle sue società”.
A cura di Daniela Seclì
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Si aggiunge un nuovo tassello alla vicenda che vede suo malgrado protagonista Chiara Ferragni. È di ieri la notizia che Antitrust ha comminato una multa da 1 milione di euro alla società che fa capo all'imprenditrice per "pratica commerciale scorretta" dopo l'iniziativa del Pandoro Balocco "griffato". L'imprenditrice avrebbe lasciato intendere ai consumatori, che il ricavato delle vendite del pandoro sarebbe stato destinato a un'iniziativa benefica a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. In queste ore, è intervenuto anche il Codacons che denuncia Chiara Ferragni "per truffa aggravata a danno dei consumatori" e chiede l'intervento della Guardia di Finanza.

Pandoro Chiara Ferragni, la denuncia del Codacons

Nella nota diffusa da Codacons si legge: "Chiara Ferragni sarà chiamata a rispondere del possibile reato di truffa aggravata, con la richiesta di porre sotto sequestro i conti delle sue società a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro ‘griffato'". L'associazione comunica che lunedì 18 dicembre presenterà "un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia affinché valutino l’apertura di una indagine per possibili profili penali a seguito della sanzione inflitta dall’Antitrust". Il comunicato, poi, ripercorre i passaggi più critici del provvedimento e aggiunge:

Riteniamo gravissimo sfruttare un tema delicato come i bambini malati di cancro e la beneficenza per attività commerciali tese unicamente a determinare guadagni per società private. Una campagna, quella di Balocco e Ferragni, che potrebbe aver ingannato la buona fede dei consumatori, modificando le loro scelte economiche e portandoli a spendere soldi nell’errata convinzione che il ricavato delle vendite sarebbe andato a una struttura sanitaria. È già la seconda volta che le iniziative di solidarietà dei Ferragnez sono coinvolte da provvedimenti dell’Antitrust: nel 2020 la piattaforma Gofundme usata da Fedez e Ferragni per la raccolta fondi in favore dell’ospedale San Raffaele fu multata con 1,5 milioni di euro per i costi occulti a carico dei donatori. Alla luce dei gravi rilievi mossi dall’Antitrust, il Codacons presenta quindi un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo di valutare gli estremi per l’apertura di indagini sul territorio tese ad accertare la possibile fattispecie di truffa aggravata a danno dei consumatori legata alla vendita del pandoro Balocco griffato Ferragni, sulla base dell’art. 640 del Codice penale secondo cui “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”, pena che sale fino a 5 anni di reclusione nel caso di aggravanti previste dal Codice.

"La Guardia di Finanza sequestri i conti delle società di Chiara Ferragni"

La nota si conclude con una richiesta alla Guardia di Finanza di sequestrare i conti delle società di Chiara Ferragni "allo scopo di garantire le azioni di rivalsa dei consumatori che hanno acquistato il pandoro incriminato, consumatori che, in presenza di scontrini o documentazione attestante l’acquisto, possono avvalersi dell’associazione dei consumatori (inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it ) per intentare causa all’influencer".

Codacons e Ferragnez: i precedenti

Non è la prima volta che Chiara Ferragni e Fedez devono fare i conti con il Codacons. Per citare alcuni dei precedenti, nel 2020 il Codacons denunciò Chiara Ferragni per blasfemia, per avere pubblicato su Instagram un'opera di Francesco Vezzoli che la ritraeva nei panni della Madonna. Nello stesso anno, denunciò l'imprenditrice e Baby K perché nel loro video musicale "si mostravano prodotti di un noto marchio". A febbraio, l'associazione presentò un esposto ad Antitrust e Agcom per verificare se fosse lecito l'eccessivo spazio concesso alla piattaforma Instagram da parte di Chiara Ferragni e Amadeus sul palco del Festival di Sanremo. Fedez, ancor più di sua moglie, si è ritrovato a dover rispondere in sede legale alle accuse del Codacons. Nel 2020, ad esempio, l'associazione denunciò l'artista per "enorme campagna pubblicitaria travestita da pseudo-beneficenza", quando a bordo di una Lamborghini, Fedez consegnò delle donazioni da mille euro a cinque lavoratori in difficoltà. Nel corso degli anni, poi, l'associazione ha denunciato diverse volte il cantante adducendo motivazioni disparate: per pubblicità occulta, per chiedere la sua esclusione da Sanremo, per denunciare un atteggiamento presumibilmente scorretto di Chiara Ferragni che aveva fatto un appello su Instagram per votare il marito al Festival o per sollevare dubbi sulle iniziative benefiche del cantante. Oggi, la vicenda tra il Codacons e i Ferragnez si è arricchita di un nuovo tassello.

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