Oscar 2024, Robert Downey Jr: “Ringrazio la mia terribile infanzia”, dalle dipendenze alla vittoria
Nella notte tra il 10 e l'11 marzo si è celebrata la 96esima edizione degli Oscar 2024, una serata memorabile che ha visto trionfare Oppenheimer di Christopher Nolan, con ben sette statuette conquistate. Una di queste è stata assegnata a Robert Downey Jr come miglior attore non protagonista. Il divo, sul palco del Dolby Theatre, si è soffermato in un discorso di ringraziamento, in risposta anche alle provocazioni di Jimmy Kimmel in apertura di serata. Quella di Robert Downey Jr, ad ogni modo, è una carriera che ha subito diversi alti e bassi, che però lo hanno portato ad essere uno degli attori più talentuosi e amati del mondo.
La battuta di Jimmy Kimmel su Robert Downey Jr
Il presentatore, in apertura della serata, ha scherzato su varie tematiche anche sulle candidature in attesa di trovare un vincitore e rivolgendosi a Robert Downey Jr ha dichiarato: "Questo è il punto più alto della sua carriera", ma l'attore è stato ripreso dalle telecamere proprio mentre era intento a toccarsi il naso, servendo così un assist a Kimmel per una battuta sul passato di dipendenze che il divo ha ormai alle spalle, per cui il comico ha esordito dicendo:
È un gesto per dire che ho detto bene o era un “movimento da droga” quello che hai fatto? Guardatelo, è così bello, così talentuoso, ha vinto tutti i premi che ci sono da vincere. È un discorso di accettazione quello che hai in tasca o hai solo un p**e molto rettangolare?
Il discorso dopo la vittoria
L'interpretazione del suo Lewis Strauss gli è valsa un Oscar e, una volta giunto sul palco per ritirare il premio, Robert Downey Jr ha speso qualche parola sulla vittoria, legandosi anche alla battuta con cui Kimmel gli si era rivolto a inizio serata. L'attore, quindi, ha parlato della sua "infanzia", intendendo la sua gioventù particolarmente tormentata e poi ha ringraziato sua moglie, presente in platea, che è stata al suo fianco anche nei momenti più difficili:
Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia, e l'Academy, proprio in quest'ordine e vorrei anche ringraziare, la mia veterinaria, ehm mia moglie, Susan Downey laggiù, lei mi ha trovato come un cucciolino abbandonato a da brava veterinaria mi ha riportato in vita. Ed è grazie a lei che sono qui. Il mio segreto? Avevo bisogno di questo lavoro più di quanto lui avesse bisogno di me.
La storia di Robert Downey Jr: dal successo agli arresti per droga
Figlio di Robert Downey Sr, attore e regista, non poteva che entrare a piè pari nel mondo del cinema, comparendo per la prima volta sulla scena a soli 5 anni e dando vita ad una carriera ricca di momenti altalenanti. Ancora ragazzino, prende parte a quella che negli Anni Ottanta la stampa definiva Brat Pack, ovvero un manipolo di giovani e talentuosi attori che divennero protagonisti di film incentrati su tematiche adolescenziali. Negli Anni Novanta, però, la sua carriera inizia realmente a definirsi, quando viene scelto per interpretare il ruolo di Charlot, nell'omonimo film, che gli è valso la prima nomination agli Oscar nel 1993.
All'epoca non conquistò la statuetta, ma quel ruolo gli valse un Bafta. In quegli anni, però, la sua carriera iniziò ad essere seriamente minata dai suoi problemi di dipendenza. Come raccontò lui stesso, una volta chiuso questo terribile ciclo, ha provato sostanze stupefacenti quando era ancora un bambino, dal momento che anche suo padre ne faceva uso. Verso la fine degli Anni Novanta, fu arrestato svariate volte e dopo non aver ricavato nulla da diversi trattamenti di disintossicazione, nel 1999 venne arrestato e condannato a tre anni di detenzione in un centro di riabilitazione, dove però rimase un anno. I suoi problemi di dipendenze, oltre che legali, ebbero delle ripercussioni sulla sua carriera, di fatti fu escluso da vari ruoli, come quello nella serie di successo Ally McBeal, per il quale era acclamatissimo.
Come lui stesso ha raccontato, una volta giunto al suo ultimo arresto, si rese conto di star buttando all'aria il suo talento e la sua carriera, per cui decise di farsi aiutare. Dopo qualche tempo lontano dalle scene, nel 2003 torna sul grande schermo in The Singing Detective al fianco di Mel Gibson, poi Gothika di Mathieu Kassovitz. La vera ascesa, però, si verifica alcuni anni dopo, quando viene scelto per il ruolo di Iron Man, la saga Marvel che ha conquistato il mondo intero, e di cui ha fatto parte fino al 2019. Nel frattempo, nel 2008, arriva anche la nomination agli Oscar per Tropic Thunder. Dopodiché, vari i film di cui è stato protagonista, tra cui anche Sherlock Holmes, che dovrebbe tornare al cinema con un terzo capitolo. Da quando è iniziata la sua rinascita, poi, RDJ non si è più fermato, diventando uno degli attori più amati del mondo.