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Ornella Vanoni: “Sono cinquant’anni che fumo due canne prima di dormire, devo spegnere il cervello”

Deliziosa intervista totale alla diva della canzone italiana che è passata dal BSMT di Gianluca Gazzoli: “Ci sono uomini fragili che hanno costruito tutto sul patriarcato”. I grandi amori: “Giorgio Strehler mi ha costruito e amato per davvero. Gino Paoli? Ho sofferto tanto”. E l’ironia sulle droghe leggere: “Quando dissi di aver bisogno di una badante che rolla, i ragazzi per strada si proposero”.
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Una vera diva è passata dal BSMT. Ornella Vanoni è la protagonista del giorno al podcast di Gianluca Gazzoli. Una carrellata di emozioni, un resoconto della sua carriera ma anche tante considerazioni mai banali sul momento attuale: dall’educazione sentimentale, tema caldissimo dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin (domani i funerali), alla sua grande carriera. “Mi piacerebbe che siano gli uomini a raccogliere fondi per le donne. Più uomini parlano di questo, più sarebbe utile”, rivela Ornella Vanoni. La solita ironia sulle droghe leggere: “Avevo detto che mi sarebbe servita una badante che rolla, non ti dico i ragazzi: ‘Signora, non ho lavoro, ma rollo da Dio!”. Le storie d'amore: "La più importante, quella con Giorgio Strehler". 

"Sono stata depressa, ma non ho mai pensato ad ammazzarmi"

Ornella Vanoni ha parlato anche della depressione, ammettendo di non aver mai voluto pensare al suicidio: "Ho avuto più di una depressione, mi sono curata e continuo a curarmi. C'è chi si ammazza, chi sopravvive. Io non ho mai pensato ad ammazzarmi. Ho sempre voluto vivere". Le droghe leggere: "Uso il fumo come medicina, non lo uso durante il giorno. Io, prima di dormire, devo fumare una canna o due, altrimenti non mi si spegne il cervello. Da cinquant'anni vado avanti così, sennò non dormo". Poi la battuta: “Avevo detto che mi sarebbe servita una badante che rolla, non ti dico i ragazzi: ‘Signora, non ho lavoro, ma rollo da Dio!”

La violenza sulle donne

L'intervista si apre con un passaggio su "Una Nessuna Centomila", il set di concerti all'Arena di Verona per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne. Ornella Vanoni lascia quindi la sua riflessione sull’educazione sentimentale, un tema caldo dopo quello che è accaduto a Giulia Cecchettin.

Mi piacerebbe che siano gli uomini a raccogliere fondi per le donne. Più uomini parlano di questo, più sarebbe utile. Basterebbe la parola rispetto. Impara a rispettare gli altri, questo basterebbe. Ma ci sono famiglie in cui non ci si rispetta. Ci sono uomini molto fragili che hanno costruito tutto sul patriarcato. Ancora c’è. Lo si vede anche nel film di Paola Cortellesi.

Il momento particolare che riguarda anche la società e la stessa città di Milano: "Questo è un momento molto confuso, buio e preoccupante. C’è paura di quello che può succedere: la guerra, la mancanza di denaro, la città che è così stupidamente cara. Cosa avrà di speciale questa città che è così cara, è un mistero. Milano ha perso anche la sua connotazione. È una città piccola e carina, d’inverno soprattutto. Ma, con tutti questi grattacieli, ha perso la sua identità".

Il rapporto con Marracash

"A me piace fare questo lavoro, mi piace molto", confessa Ornella Vanoni che poi tesse le lodi di Marracash, definendolo "un uomo virile":

È un uomo che ha un’aria molto virile, non è male in questo mondo un po’ moscio. Solo che ha un carattere particolare, perché è un’artista. Ma un’artista che non ha momenti, che non ha cadute, me lo presentate voi. È inutile stare vicino ad un’artista quando ha i suoi momenti, è inutile cercare di consolare. Bisogna star zitti.

Le storie d’amore: Giorgio Strehler e Gino Paoli

"C’è stato un momento in cui mi sono detta che dovevo finire di frequentare gli artisti. Ma è andata male lo stesso, perché non mi stavano dietro. Oggi siamo io, il mio cane e la mia assistente e stiamo bene così", confessa Ornella Vanoni che spiega anche di non avere più una relazione fissa dall'età di 63 anni: "L’ultima storia importante è finita a causa mia, ma sapevo che non sarebbe durata. Ma è l’uomo che mi ha ferito di più e da quel momento sono sempre stata da sola. Avevo 63 anni". L'amore più importante, quello per Giorgio Strehler:

Giorgio Strelher si era follemente innamorata di questa ragazza, che era bella, ma era una carcassa ignorante. Lui, che era un genio, mi ha costruita. Io assimiliavo tutto. È stata una lezione molto più importante che quella fatta con lui, durante i corsi. Una sera mi dichiarò il suo amore e in una notte è entrato dentro di me come una folgore, qualcosa che ha scardinato certi principi e io sono cambiata, sono diventata un’altra persona. Avevo 21 anni, era il mio maestro ed era bello. Siamo stati quattro anni insieme. Lo lasciai io e lui non la prese per niente bene. Io non potevo fare più quella vita. Lui aveva un vizio che non mi andava più, altrimenti non l’avrei mai lasciato perché è stato sicuramente l’uomo che mi ha amato di più.

Ornella Vanoni e Gino Paoli
Ornella Vanoni e Gino Paoli

Con Gino Paoli piangevo sempre. Non esistevano i telefonini, non ci sentivamo perché lui era sposato. Ci si sentiva entrambi con dei sacchi di gettoni ai telefoni pubblici ed era un inferno: "Gino, ma quando ti posso vedere?", dicevo io. Piangevo ed ero disperata. Con Gino Paoli è finita perché lui aveva un successo pazzesco a La Bussola, che era un locale top. Sua moglie venne a fare un piagnisteo, ti prego lascialo!, mi diceva. Io sentivo già odore di un'altra, che sarebbe arrivata col successo. Ho sofferto molto per Gino, però adesso c'è una grande amicizia.

Il racconto di una notte folle con lui: lei è stata la prima a farlo ubriacare. "Sì, sono stata la prima a farla ubriacare", ammette. "Lui cominciò a fumare e bere, ubriaca anche io. C'erano questi vecchi alberghi con queste vasche enormi, dove puoi annegare, volevo aiutarlo, togliergli la ciucca ma venne a letto quasi con una congestione, poverino. Ero ciucca anche io, però". 

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