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Nino Frassica: “Da Fazio mi diverto, anche se vado in onda all’una di notte. Lì c’è un pubblico che mi capisce”

Intervista totale a Nino Frassica che racconta tutta la sua carriera nel podcast Tintoria: la leggenda dell’assegno in bianco di Silvio Berlusconi, la differenza tra pubblico alto e basso e la scelta di lavorare con Fabio Fazio.
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La differenza tra comicità alta e comicità bassa, le possibilità che ci sono in televisione, quello che ama davvero fare e quello che in qualche modo deve fare per forza. Nino Frassica in purezza nella puntata numero 238 di Tintoria, il podcast show di Daniele Tinti e Stefano Rapone. Il comico messinese rivela alcuni pezzi di sé, ma sempre mantenendo la sua cifra. Racconta del suo incontro con Silvio Berlusconi: "È vero che offriva assegni in bianco, ma lui poi aumentava gli anni di contratto". E su Fabio Fazio"Mi diverto molto di più da lui, anche se vado in onda all'una di notte. So che non ci sono quelli che non mi capiscono". Su Striscia la Notizia: "Striscia? Non è il mio luogo adatto. Ci sono tempi troppo veloci. L'ho fatto, come mestiere. Non si fa tutto per l'arte, siamo anche artigiani, siamo quelli che lavorano". 

La riflessione di Nino Frassica sul pubblico

Nino Frassica riflette sul mestiere dell'attore e del comico e soprattutto sul rapporto che c'è con il pubblico: "Vorremmo avere più pubblico e tradire la nostra voglia, la nostra comicità. È un bel problema. Se io facessi la comicità che piace a me, non mi vedrebbe nessuno. Mi devo avvicinare al pubblico e non è facile. È una scelta difficile. Se vuoi la massa, ti devi avvicinare". E ammette:

Mi diverto molto di più da Fabio Fazio anche se ormai vado in onda all'una di notte, sempre più tardi, perché so che non ci sono quelli che non mi capiscono. A quell'ora, quelli dormono. Mi diverto molto di più che fare Fantastico o Ballando con le stelle.

Il cinema

Ampia parentesi sul cinema. Nino Frassica ha fatto tutto, dal surreale (Il Bi e il Ba) ai cinepanettoni (Anni ‘9o): 

I film comici italiani sono comici, ma non fanno ridere. Non c'è cinema surreale in Italia. Lo ha fatto Maccio Capatonda e non ha incassato tanto. Va solo sulle piattaforme. Purtroppo, la maggioranza ama un'altra comicità. E, quindi, come fare? Qual è il trucco per trovare qualità e quantità? Io ho fatto pure i cinepanettoni, e non li volevo fare. Facendo molta tv, al cinema non ero giusto. La mia comicità è difficile farla al cinema.

"La Rai non voleva mandare in onda Don Matteo"

In Don Matteo, Frassica interpreta sin dalla prima stagione il maresciallo Nino Cecchini. Sul genere, rivela: "I family, li ho fatti, e io li odio. C'è un compromesso e non è facile. Noi che facciamo questo mestiere, possiamo però sbagliare. È un bel vantaggio". E poi racconta:

La Rai vide la fiction: "Mah…aspettiamo…". Nel '99 volevano mandarla d'estate e su Rai2. Siamo già nel 2000 perché la fiction si fece nel '98. Fu un successone, mi pare che fece il 35%. Da quel momento, tutti a prendersi i meriti. E non volevano mandarla in onda. Non sto parlando di questa Rai, eh, ‘sta Rai è fortissima. Parlo sempre della vecchia Rai. È stancante perché sono nove mesi di riprese. La cosa più brutta di girare è alzarsi la mattina alle 6 e mezza. Devi alzarti almeno alle 5 e mezza perché non puoi arrivare uno zombie sul set. Si dorme poco e si lavora molto. È molto pesante.

Nino Frassica e il rapporto con Terence Hill

Nino Frassica ha raccontato del rapporto con Terence Hill: "Ho un rapporto bellissimo. È l'uomo più buono del mondo. È generoso. Non è che ti offre il caffè, lui affitta il bar. Lui parla un pochino italiano e un po' inglese. Lo vado a trovare spesso". E Bud Spencer? "Venne a trovarci sul set. Erano molto amici. Era più grande d'età di Terence Hill, aveva dieci anni in più". 

L'incontro con Silvio Berlusconi

Su Silvio Berlusconi, Nino Frassica rivela la leggenda dell'assegno in bianco. Il comico spiega che era vero, firmava assegni in bianco, ma lui poi aumentava gli anni di contratto qualora chiedevi una cifra più alta:

Silvio Berlusconi? L'ho incontrato tre volte. La prima volta per il Telegatto a Milano. Offrì una grande cena con attori italiani e stranieri, l'ho fatto ridere. Passava come gli sposi quando passano tra gli invitati. Quando lui è passato gli dissi: "Senta, quanto le dobbiamo?". Lui si mise a ridere. Una volta mi ha chiamato per lavoro, ero con la direttrice dei programmi, Fatma Ruffini. Io ero stato scritturato da Rai1 per fare Fantastico con Massimo Ranieri, lui mi disse: ‘Vuole lavorare con noi?'. La cosa dell'assegno in bianco è vera, ma c'era la fregatura. Lui la cifra la metteva, ma in realtà lui cambiava gli anni. "Per vent'anni…".

La mossa berlusconiana: "Loro tendevano a togliere chi dava fastidio a Rai1. Questa era la mossa berlusconiana. Lui mi propose Striscia la Notizia in coppia con Ezio Greggio, poi mi propose un'altra trasmissione in coppia con Gianfranco D'Angelo. Alla fine non è successo niente, sono rimasto a Rai1. Lui aveva una specie di cicatrice sulla fronte, mi incuriosiva il suo modo gentile e questa cicatrice". 

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