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Motivazioni della sospensione di Alessandra De Michelis: “Compromessa immagine professione forense”

Sono state rese note le motivazioni per le quali il Consiglio distrettuale di disciplina dell’Ordine di Torino ha sospeso Alessandra De Michelis, avvocato ed ex protagonista di Pechino Express.
A cura di Stefania Rocco
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Il Consiglio distrettuale di disciplina dell'Ordine di Torino ha reso note le motivazioni della sospensione di Alessandra De Michelis, avvocato ed ex protagonista di Pechino Express. Secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, “lo show non si addice alla professione legale”. E con “show” si fa riferimento al contenuto della pagina Instagram “DC Legalshow” con la quale De Michelis ha raccontato la sua vita. Sospesa per 15 mesi proprio a causa di quella pagina che l’ha resa popolare, De Michelis aveva già annunciato che avrebbe dato battaglia. Secondo il consiglio, la condotta dell’avvocata sarebbe lontana dai principi di “serietà e sobrietà”. La donna viene inoltre giudicata “responsabile di accaparramento di clientela”, con “tecniche non lecite per farsi conoscere e per ricavare notorietà”. In definitiva, De Michelis avrebbe compromesso in “modo rilevantissimo l'immagine della professione forense” adottando un “comportamento complessivo particolarmente sprezzante, gravissimamente irrispettoso delle istituzioni forensi”.

“Misto di pubblicità occulta e autoreferenzialità”

Nella motivazioni si cita anche una collega di De Michelis: “Sono apparse esclusivamente immagini delle due avvocate, inizialmente all'insegna di eleganza ricercata e lussuosa, onde fornire al pubblico immagini di professioniste di ascensore successo, accattivando il pubblico social con l'esposizione di due belle donne, raffinatamente abbigliate e agghindate e sempre accompagnate da accessori di lusso in bella mostra e non in posizioni ‘naturali’, in un misto di ‘pubblicità occulta’ (ai marchi) e/o autoreferenzialità del lusso”. Dopo quelle immagini patinate “si è virato verso immagini del tempo libero atte a destare attrazione fisica, con esposizione del corpo delle due professioniste, con generosa esposizione delle forme”.

La foto sotto la scrivania “inqualificabile e svilente”

Sotto accusa soprattutto la foto in cui l’avvocata compare “Inginocchiata sotto la scrivania dell'attuale collega di studio, seduto a gambe aperte, foto davvero inqualificabile e svilente”. In un altro scatto, ritenuto eccessivo, “Demichelis in bagno, in nudo quasi integrale, un'immagine con pretenziosità erotiche, che la ritrae da tergo, a nuda e con la toga reclinata all'altezza dei fianchi”. Stanti tali elementi, la decisione di sospendere l’avvocata: “Con i propri comportamenti nella vita privata, l'incolpata ha incrinato non solo la propria reputazione, ma ha gravemente compromesso l'immagine della professione forense”. Dopo la notizia della sospensione, Demichelis aveva dichiarato: “Quelle foto non le cancello, Rifarei tutto quanto, ormai è una questione di principio e una battaglia per la libertà di espressione. La verità è che se fossi stata brutta, grassa, con la cellulite, non sarebbe successo tutto questo caos, niente”. E aveva annunciato ricorso: “Ricorso al consiglio nazionale forense e, se servirà, in Cassazione. E inizierò la battaglia per l’abolizione degli ordini professionali”.

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