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Morto il giornalista e scrittore Fabrizio Borghini: il malore alla proiezione del film del figlio

Il giornalista e scrittore appassionato di cinema e calcio Fabrizio Borghini è morto all’età di 76 anni: un infarto lo ha colpito mentre assisteva alla proiezione del primo film del figlio Lorenzo. “Ci mancherà terribilmente la tua persona e il carisma”, l’addio social di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana.
A cura di Gaia Martino
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Fabrizio Borghini, giornalista, scrittore, documentarista e saggista fiorentino, è morto all'età di 76 anni. L'autore di numerosi libri dedicati al cinema e a Firenze è stato colpito da un malore durante la proiezione del primo film del figlio Lorenzo dal titolo "Doppio passo" ieri pomeriggio. Si trovava al cinema Alfieri quando il suo cuore ha smesso di battere, si legge su La Repubblica. L'annuncio della scomparsa è stato dato da Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana. Anche il Presidente della Regione Toscana omaggia Borghini su Facebook: "L’infarto ti ha colpito nel momento più bello lasciando sgomenti Lorenzo, tua moglie, tutti noi amici ed estimatori a cui mancherà terribilmente la tua persona e il carisma".

La carriera di Fabrizio Borghini

Nato a Firenze nel 1947, Borghini ha scritto le biografie di grandi come Fosco Giachetti e Mario Monicelli e i volumi Tirrenia. La città del cinema, Calcio e cinema, Firenze al cinema, Prato al cinema, Arezzo al cinema. Oltre che giornalista e scrittore, Borghini è stato anche conduttore di Incontri con l'arte, in onda su ToscanaTv. Ha ricevuto riconoscimenti a carattere giornalistico come il Ciak d'argento nell'85, il Bacco Sportivo nel 1995, ‘Ricordando il Pontormo' nel '99, ‘Artisti a Villa Caruso' nel 2000, il Premio Città di Campi (nel 2003), il Premio Rosse Pergamene della Presidenza del Consiglio Comunale di Roma ( nel 2005) e il Premio Gonfalon Selvaggio nel 2005.

L'addio a Fabrizio Borghini dal Presidente della Regione Toscana

Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana, ha ricordato Fabrizio Borghini come un "giornalista appassionato di Firenze, di cinema, di cultura". "Il cinema era una sua grande passione alla quale aveva portato anche il figlio, giovanissimo regista. Firenze era fra gli argomenti preferiti del suo lavoro. Recentemente aveva anche pubblicato volumi su San Frediano e le piccole grandi storie del quartiere più amato", le parole. Anche il Presidente della Regione Toscana,  Eugenio Giani, ha salutato il giornalista con un post su Facebook:

Ciao Fabrizio il tuo cuore ha smesso di battere proprio nel momento in cui la tua emozione per il figlio Lorenzo generava il profondo orgoglio alla presentazione del film che tu avevi organizzato in proiezione pubblica al Cinema Alfieri. L’infarto ti ha colpito nel momento più bello lasciando sgomenti Lorenzo, tua moglie, tutti noi amici ed estimatori a cui mancherà terribilmente la tua persona e il carisma con cui sapevi coinvolgere negli eventi culturali che organizzavi o raccontavi in tutta la nostra Toscana. La tua passione autentica per la cultura di Firenze e Toscana rimarrà proverbiale per tutti coloro che ti hanno conosciuto. Ma oltre alla passione e la competenza dell’operatore culturale quanti artisti ti devono la comunicazione, pubblicizzazione, apprezzamento per la loro mostra, l’evento, l’opera d’arte.È stato per tutti noi straordinario, inverosimile il numero di chilometri percorsi per andare con la telecamera in ogni angolo della nostra regione un momento di cultura che assecondava la richiesta dei nostri artisti appassionati come te ma che in te trovavano riferimento e megafono del loro talento e creatività. Sei stato un operatore cunlturale unico che ha capito prima di tanti altri quanti al talento bisogna associare la comunicazione, alla creatività artistica di tanti amici che oggi ti piangano. Proverbiali rimarranno le trasmissioni televisive su momenti culturali da te dedicati ai nostri artisti. Per la nostra Regione non sarà mai dimenticato la tua concretizzata idea di dare voce con la rivista “La Toscana” a tanta cultura del nostro inimitabile territorio. Sei stato unico nel modo di interpretare l’identità artistica, musicale, di intrattenimento, insomma della cultura ad ampio spettro della Toscana di oggi ma contemporaneamente sei stato unico come amico, come uomo, che ha lasciato questa terra nella proiezione dell’impegno forse più grande: la testimonianza e la valorizzazione dell’opera cinematografica di tuo figlio Lorenzo.Il carisma del tuo impegno accompagnerà sempre il mio ricordo e coloro che ti hanno conosciuto!

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