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Morta Nadia Ferrari, la mamma di Marco Mengoni

È morta, nella serata di domenica 22 settembre, Nadia Ferrari: la madre di Marco Mengoni.
A cura di Ilaria Costabile
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Si è spenta, nella serata di domenica 22 settembre, Nadia Ferrari, la madre di Marco Mengoni. A darne notizia, una pagina gestita da fan del cantante "Ronciglione per Marco", in cui si legge: "Siamo increduli, ci siamo salutati il 3 agosto, il tuo sorriso raggiante resterà impresso nel mio cuore così come la tua dolcezza". Stando a quanto riporta Repubblica, la donna era da tempo malata.

La notizia della scomparsa

Sulla pagina Facebook gestita dai fan, Ronciglione per Marco, ovvero il paese natale del cantante, che da sempre lo ha sostenuto durante il suo percorso artistico si legge: "Siamo vicini alla famiglia Mengoni per la perdita di Nadia…mancherai tantissimo". 

La dedica dopo la vittoria di Sanremo 2023

Il cantante era profondamente legato alla madre, che lo ha sempre supportato nella sua carriera, sostenendolo sin dagli inizi a X Factor e spingendolo a seguire le sue passioni, ma senza comparire, restando dietro le quinte, ma sempre presente e pronta a tendere una mano a suo figlio. Nel 2023 dal palco del Teatro Ariston, Marco Mengoni le aveva dedicato la vittoria dicendo:

Dedico questo festival alla donna che mi ha messo al mondo. Devo ringraziare la vita per avermi fatto superare delle esperienze forti che però ti forgiano e ti fanno crescere. Parlo di esperienze di vita privata che sono molto delicate.

A lei, era anche dedicata la canzone Luce, contenuta nel suo album Materia (Terra). In occasione dell'uscita del disco, il cantante aveva parlato in questi termini del suo rapporto con la famiglia e i suoi genitori, sottolineando il legame viscerale che lo ha sempre unito a loro:

Ho dedicato una canzone a mia mamma; nel primo video, ‘Cambia un uomo', c'è mio padre, sono le persone che amo di più, quindi dovevano essere in questo momento della mia vita, in questo momento di cambiamento e crescita, in cui mi sono messo molto a confronto con me stesso. […] Quando c'è una crescita mi viene istintivo pensare ai miei genitori, a quanto sono cresciuto, a tutto l'imprinting, tutti i valori e la stabilità che mi hanno dato, ma dall'altra parte anche la non stabilità, la libertà di scegliere che fare nella mia vita, perché non mi hanno mai ostacolato.

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