Michele Santoro in trattative con Mediaset, il ritorno a 27 anni dalla conduzione di Moby Dick
Michele Santoro potrebbe approdare a Mediaset. Una notizia che, visti i trascorsi del giornalista con il suo fondatore, avrebbe dell'incredibile ma che, invece, pare essere quanto più vicina alla realtà dei fatti. A riportarlo è il quotidiano Il Foglio, secondo cui le trattative sarebbero state avviate ancor prima della dipartita di Silvio Berlusconi.
L'ipotesi Michele Santoro a Mediaset
Santoro è tornato in tv da qualche tempo, lo si vedeva soprattutto su La7, in veste di ospite, ma non è un mistero che da tempo ambisce ad avere un programma che sia tutto suo o, comunque, spera di poter riapprodare sul piccolo schermo in maniera decisamente più continuativa.
Ebbene, sembrerebbe che gli intenti di Mediaset siano proprio questi, almeno secondo quanto riportato dalla testata diretta da Claudio Cerasa, secondo cui una serie di telefonate tra Silvio Berlusconi e Michele Santoro si siano susseguite già nei mesi scorsi, prima che il Cavaliere iniziasse a stare male, in cui i due concordavano su quanto stesse accadendo in Ucraina, a seguito del conflitto, e che adesso stiano quindi proseguendo su quella linea.
Sembrerebbe, infatti, che il giornalista possa essere assoldato come ospite fisso del nuovo programma di Bianca Berlinguer, su Rete 4, andando così a riequilibrare l'assetto politico della rete, da sempre particolarmente orientata a destra.
La prima volta in Mediaset con Moby Dick
Stando a quanto riportato dall'Ansa, l'ipotesi Santoro a Mediaset non sarebbe da escludere, ma al momento non ci sarebbe ancora nessun contratto da firmare. Non è esclusa, tra le varie possibilità, quella che vede il giornalista al timone di un nuovo programma, collocato però su Italia 1. Si tratterebbe di una conduzione che arriva a distanza di ben ventisette anni da Moby Dick.
La trasmissione è andata in onda dal 1996 al 1999, con due appuntamenti settimanali, e arrivò a seguito di una polemica di carattere politico che si consumò tra il giornalista e il direttore del servizio pubblico Enzo Siciliano. Ovviamente vi si trattavano argomenti di carattere sociale e politico, ma dopo questa breve parentesi durata tre anni, il giornalista tornò in Rai.