Michael J. Fox: “Il Parkinson è un assassino, non penso che arriverò ad 80 anni”
Il Parkinson ha segnato la sua vita e la sua carriera artistica, tuttavia Michael J. Fox non ha mai perso la capacità di prendere con la giusta dose di ottimismo la malattia. “La mia vita è organizzata in modo da poter portare con me il Parkinson se devo", ha raccontato nel corso di un’intervista ai microfoni di CBS Sunday Morning, andata in onda il 30 aprile su Paramount+. “Ma sta diventando difficile, ogni giorno di più”.
Il tumore benigno alla colonna vertebrale
Diagnosticato all’età di 29 anni, il Parkinson ha causato sempre più spesso all’attore tremori, discorso confusi, rigidità muscolare. “Ho subito un intervento chirurgico alla colonna vertebrale, avevo un tumore”, ha spiegato ai microfoni del programma J. Fox. La diagnosi risale al 2018. “Era benigno, ma mi ha portato problemi nel camminare. Così ho iniziato a rompermi qualche ossa, prima il braccio, poi il gomito, la faccia, la mano. Il Parkinson è un grande assassino, ti prende in un modo più sottile”, continua l’attore. “Non muori di Parkinson, muori con il Parkinson. Non arriverò a 80 anni”.
L’invito a non isolarsi per colpa del Parkinson
Recentemente l’attore era tornato a parlare della sua malattia, un tema che gli è particolarmente caro e che lo ha spinto ad istituire una fondazione per la ricerca sul morbo di Parkinson. “Non isolatevi, perché non si muore di Parkinson, si muore con esso, una volta che ce l’hai è per tutta la vita”, è l’appello lanciato davanti alla telecamera del documentario dedicato alla sua vita, ‘STILL: LA STORIA DI MICHEAL J. FOX‘, per Apple Tv+. “Per condurre una vita dignitosa è necessario fare molto esercizio fisico, e nutrirsi bene. La cosa peggiore che potete fare a voi stessi è ignorare il fatto che siete malati, è importantissimo per la mente e il morale, non nascondetevi, e anche se non è facile, fatevi aiutare dalle persone che vogliono farlo”.