video suggerito
video suggerito

Max Angioni: “A LOL 2 ho avuto quasi un attacco di panico. Comici a Sanremo? Solo se sei Fiorello”

Max Angioni al Corriere ripercorre la sua carriera da comico, “iniziata quando ho capito che non volevo lavorare”. Faceva ridere i compagni di scuola prima che arrivassero le prime opportunità importanti: “È stato tutto come prendere una bella rincorsa e crederci sempre un po’ di più”. Poi su Lol2: “Il giorno prima di registrare Lol se non ho avuto un attacco di panico è stato qualcosa di simile”.
A cura di Gaia Martino
134 CONDIVISIONI
Immagine

Max Angioni è diventato famoso parlando dei "super poteri di Gesù" a Italia's Got Talent nel 2021: in poco tempo il comico, classe 1990 di Como, è riuscito a conquistare il pubblico ed anche un posto in Zelig e come conduttore de Le Iene. "Non me l'aspettavo per niente, anche adesso che ho 33 anni la vedo come una serie di lavori arrivati tutti insieme che ho cercato di fare al meglio. Ne sento la responsabilità" ha confessato in una lunga intervista al Corriere.

I primi passi di Max Angioni nel mondo della comicità

"Quando ho capito di voler fare il comico? Non so quando l’ho capito, ma quello che ho capito subito è che non volevo lavorare". Così Max Angioni nell'intervista al Corriere ha parlato della sua carriera lavorativa iniziata quasi per caso. "Mi divertiva molto far divertire gli altri, i miei compagni di scuola ad esempio. In oratorio organizzavo delle recite, in classe facevo degli sketch, ma fino a quando ho avuto 28 anni l’idea di lavorare come comico mi pareva un sogno irraggiungibile". A 18 anni, ha raccontato, organizzò a Como un laboratorio di Zelig: "Ma io non ero neanche andato per l’ansia di arrivare lì e incontrare qualcuno che mi dicesse in faccia: guarda che non è il tuo. Ci sono state persone che mi hanno detto “ma cosa stai facendo” o “ma guarda che non fai ridere”. Alla fine è stato tutto come prendere una bella rincorsa e crederci sempre un po’ di più. Un ristorante può beccare anche qualche recensione negativa ma va comunque avanti e, se va bene, migliora". A scuola era quello che faceva le imitazioni dei professori: "Avevo imbastito anche una mini tournée nelle altre classi della scuola con la mia parodia della professoressa di fisica. Notavo le frasi che ripeteva spesso, i suoi tic. Ecco, la scuola è un mondo molto stimolante da quel punto di vista, anche perché vedi degli adulti, che sono i prof, chiaramente in difficoltà. Vivono uno stress incredibile, da soli davanti a 30 adolescenti". Quando iniziò a salire sui primi palchi sono arrivati i primi "disastri": "Quando iniziavo a pensare di essere bravo, verso i 24 anni, ho fatto delle serate di cabaret a Milano e sono andate malissimo. In certe occasioni nel pubblico si era ricreato il brusio di fondo che c’è normalmente quando sul palco non accade nulla".Angioni ha scritto un libro, Mistero brutto – Il vangelo secondo me sulla cui copertina è raffigurato con un areola sulla testa: "Sto inquinando anche l’editoria. La recensione più carina me l’ha fatta mio nonno, dicendomi: “Bravo, ho riso tanto, ma sarete tutti scomunicati”. Ha ricevuto alcuni messaggi nei quali lo accusavano di essere blasfemo: "Eppure ricordo che erano temi trattati già da altri comici, perfino Benigni. So che ci sono argomenti più sensibili ma il mio pensiero è: vediamo se fa ridere. Che si parli di aeroporti o di religione". Non si aspettava la conduzione de Le Iene, ma "anche in quella veste vorrei cercare di mettere un po’ di vena comica. Non voglio diventare un conduttore ma dare sempre l’idea di essere un comico che sta conducendo".

L'esperienza a LOL 2

Max Angioni ha partecipato lo scorso anno alla seconda edizione di Lol Chi ride è fuori 2: "Il giorno prima di registrare Lol se non ho avuto un attacco di panico è stato qualcosa di simile" ha raccontato al Corriere prima di svelare i comici che più lo hanno fatto ridere.

È uno sport estremo: ti ritrovi in mezzo a dei giganti, poi dici cose e tutti restano in silenzio, nessuno ride. Chi mi ha fatto più ridere? Maccio. Ma anche Forest: quando l’ho visto tutto incellophanato tipo bagaglio dell’areoporto, sono stato male. È un fenomeno, ha sempre la battuta pronta. Poi quando ho visto Guzzanti mi sono detto: vabbé, ma cosa c’entro io? Mi sono cadute le braccia. Ma poi ho deciso di mettere da parte il fan boy anche se io, come prima cosa, amo i comici.

Il comico preferito è Benigni, "quello che ha fatto come comico è incredibile. Poi ho un debole per De Luigi, specie quando faceva Mai dire. Sono stato traviato da lui e da Aldo, Giovanni e Giacomo che vedo come dei parenti perché mi hanno dato troppa gioia. Li guardavo e impazzivo. Poi trovo incredibili Albanese, Paolo Rossi e anche Grillo" ha confessato.

"Sanremo? Credo sia un universo a parte". Angioni ha ricordato i comici che hanno calcato il palco dell'Ariston: "Lì il comico spesso viene visto come un intruso. Le brutte esperienze ci sono state, i comici non capiti come Angelo Duro o un genio come Crozza. È anche vero che lì sono state fatte cose bellissime. Il comico che lì non vedi mai in difficoltà è Fiorello: fa sembrare tutto semplice".

134 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views