Maurizio Seymandi: “A Superclassifica Show sostituito da Gerry Scotti, anni dopo ci siamo chiariti”
Maurizio Seymandi racconta in un’intervista al Corriere della Sera la sua vita spesa tra radio e tv, l’esordio di Superclassifica Show e la nascita di un genere televisivo che dalle reti locali approdò infine su Canale 5. Cresciuto nella Milano del dopoguerra racconta: “Andavo con gli amici a giocare nel prato accanto alla via Gluck. E trovavo sempre una scusa per infilarmi negli studi Rai. Vianello e Tagnazzi erano il mio punto di riferimento”.
La Rai degli anni Settanta
Entrò in Rai grazie ad un concorso sul finire degli anni Sessanta come autore per testi di programmi radio e televisivi, collaborando con Marcello Marchesi, ma è con l’esordio davanti al grande schermo che troverà la sua consacrazione Maurizio Seymandi, nato artisticamente al fianco di grandi figure della Rai come Mike Buongiorno: “Gli devo moltissimo”, ricorda al Corriere. “Mi invitava sulla sua barca e mi faceva certe battute che qui non si possono riportare”. Poi Gianni Brera: “Nella sua casa al lago cucinava lui, bottiglie bottiglie e diceva ‘Le bottiglie parte vanno finite’”. Era un periodo di grande fermento per la tv pubblica, che trovava ai tempi una nuova dimensione: “La Rai all’epoca era un bellissimo incrocio di personaggi”.
L’avventura di Superclassifica Show
Girando per le radio locali italiane, si rende conto che nel pullulare di frequenze private “stava per accadere una rivoluzione”. Le classifiche musicali stavano avendo un incredibile successo e soprattutto avevano un potenziale televisivo inesplorato. Così nasce Superclassifica Show. “La prima puntata la girammo in pellicola, una cosa assurda, costosissima, ma non avevamo la telecamera. Poi, mesi dopo, Telealtomilanese, dove andavamo in onda, venne comprata da un certo Silvio Berlusconi”, racconta Seymandi.
Tra gli episodi più incredibili che ancora oggi ricorda c’è quello legato alla vicenda di Vasco Rossi, arrestato durante una delle registrazioni del programma. “Arrestarono Vasco Rossi per possesso di cocaina. Nella registrazione io ospitai una band che lavorava con lui e, quando mi dissero che lui era sempre troppo impegnato per venire in trasmissione, io mi misi a gridare “Liberate Vasco”, intendendo dire lasciatelo più libero da impegni, non sapendo che in quelle ore lo avevano fermato davvero. La puntata andò in onda così, fummo sommersi da lettere e telefonate dei fan di Rossi”. Poi, arrivato a quasi mille puntate, il conduttore venne a sapere della decisione della rete di sostituirlo con Gerry Scotti. “Anni dopo ci siamo parlati, chiariti e mi ha invitato spesso nelle sue trasmissioni”.