Marco Salvati ha un messaggio per Paolo Bonolis: “Un’amicizia fraterna lunga 20 anni, spero che la vita ci riporti insieme”
Marco Salvati è lo storico autore che ha lavorato per più di vent'anni al fianco di Paolo Bonolis ed è intervenuto di recente a 361Lounge, la trasmissione condotta da Cecilia Capriotti. Si è parlato del suo rapporto proprio con il conduttore, un rapporto terminato per un disguido con Sonia Bruganelli: "Sono la persona meno adatta a parlare della questione. È un fatto noto che non scorra buon sangue tra me e Sonia Bruganelli".
Le parole di Marco Salvati
Marco Salvati, nel blocco dedicato a Ballando con le stelle e proprio a Sonia Bruganelli, ha anticipato di non essere adatto a parlare di lei per una lite: "Una cosa vecchia".
Sono la persona meno adatta a parlare della questione. È un fatto noto che non scorra buon sangue tra me e Sonia Bruganelli. È una cosa vecchia che è stata ritirata fuori. Lei disse che quando stava con il marito nessuno osava andarle contro. Io ho preso l'occasione per dire che non era stato così nel mio caso. Ho avuto un incidente diplomatico per una cosa successa a Formentera e ne ho pagate le conseguenze. Non voglio parlarne. Credo che lei, quello che lei vuol far vedere di sé, stia trovando la sua dimensione, ovvero stare davanti alle telecamere per un legittimissimo desiderio di non essere più la ‘moglie di' ma Sonia Bruganelli.
Poi su Paolo Bonolis: "Non è un mistero che da quando c'è stato quell'incidente, il rapporto si è raffreddato però confido che la vita ci riporti insieme dopo 20 anni di amicizia fraterna, un'amicizia bella che ha dato i suoi frutti, io spero allora che si possa tornare insieme almeno da colleghi".
Le critiche e la chiusura anticipata de La Talpa
Marco Salvati ha anche parlato dell'insuccesso de La Talpa, spiegando che la scelta di Diletta Leotta è stata una scelta aziendale: "Al suo primo impegno come conduttrice di reality in prima serata su Canale 5 le hanno dato forse il reality più complesso in assoluto. Paola Perego lo faceva benissimo, ma aveva molto mestiere e la diretta la gestiva come una cosa sua".
Quale scelta non rifarei? Di farlo. Scherzo. Sapevo a cosa andavo incontro e sapevo che sarebbe stata un'impresa titanica. Sapevo che sarebbe successo questo: senza pubblico, senza studio, conduzione diversa, format diverso, sapevo che sarebbe stata di difficile digestione. Però, io lo rifarei. Insisterei a questo punto. Adesso che si è gettata la strada, per quanto non brillantissima, forse con una seconda edizione potremmo mettere un timbro.