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Marco Predolin: “Se avessi fatto il bravo, oggi sarei al posto di Bonolis o di Gerry Scotti”

Intervista al conduttore storico degli anni 80 al CorSera, ascesa e caduta dopo una lita con una potentissima produttrice: “Non sono un invidioso però ho pensato tante volte, anche oggi, che se avessi fatto il bravo al posto di Paolo Bonolis o Gerry Scotti ci sarei potuto essere io”.
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Marco Predolin, l'ex re della televisione, racconta la sua ascesa e caduta a La Repubblica. Il finale triste y solitario che conosciamo tutti: "Ho partecipato anche ad alcuni reality per fare un po’ di cassa o come dico io “non per soldi ma per denaro”. Gli anni Ottanta sono stati i suoi con i programmi della sera e del pomeriggio. "Il gioco delle coppie", soprattutto, e "M'ama non m'ama". Oggi ha un ristorante che gestisce con la moglie a Porto Rotondo, in Sardegna: "Fino ai 20 anni avevo la band che era un lavoro part-time. Suonavamo nei locali, partecipavamo a un mucchio di concorsi che non vincevamo mai. Poi è arrivato un ingaggio su una nave da crociera per due anni. Il primo viaggio faceva il giro dei Caraibi, il secondo da New York alle Bermuda". E poi racconta che oggi poteva essere al posto di Gerry Scotti o di Paolo Bonolis: "Non sono un invidioso però ho pensato tante volte, anche oggi, che se avessi fatto il bravo al posto di Paolo Bonolis o Gerry Scotti ci sarei potuto essere io". 

I tanti lavori di Marco Predolin

Marco Predolin ha cambiato tanti lavori. Dopo le crociere è sbarcato a New York, poi a Vancouver dove ha fatto l'uomo delle pulizie, il cameriere e alla fine il dj. Poi, il periodo hippie: "Mi sono messo a fare delle borse e delle cinture di cuoio che vendevo una bancarella per strada". Poi la grande occasione:

Grazie alla mia conoscenza dell’inglese, comincio a lavorare in alcune radio locali a Genova. E si guadagnava bene. Mia madre era incazzata nera e mi diceva sempre: “Io faccio la maestra e guadagno un terzo di quello che guadagni te”. La svolta arriva nel ‘79 quando partecipo a un concorso per dj a Radio Montecarlo: eravamo in duemila e sono arrivato primo. Iniziando a lavorare in radio in maniera seria ho strizzato l’occhio anche alla tv. Perché in quel momento c’era un gran fermento in quelle che sarebbero poi diventate le reti Mediaset. Prima ottengo un ingaggio a Canale 51 dove facevo una trasmissione con Memo Remigi. Poi ho fatto un quiz con Walter Chiari, una delle persone che ho stimato di più. Era simpaticissimo e non se la tirava. A Rete 4 arrivo grazie a Paolo Limiti.

Marco Predolin a Il gioco delle coppie
Marco Predolin a Il gioco delle coppie

Il rapporto con Silvio Berlusconi

Marco Predolin e l'incontro con Silvio Berlusconi, un momento spartiacque che gli ha cambiato la vita: "L’ho conosciuto in una discoteca in spiaggia a Rimini sotto al Grand Hotel. Dopo una serata in cui eravamo tutti ubriachi e ci eravamo tirati delle cozze, insomma ero tutto sporco, il costumista che lavorava per me mi dice: “Ti presento il nuovo proprietario della tv” e mi porta davanti a Berlusconi che mi ha parlato un‘ora al bancone del bar".

La caduta e la lite con la potente produttrice

A un certo punto, però, Marco Predolin si ritrova in quello che lui chiama "delirio di onnipotenza" e menziona la lite con una potente produttrice: "A un certo momento capisco che quel mondo mi andava stretto. Poi c’era una produttrice di rete molto dura, che rompeva le scatole e con cui nessuno andava d’accordo. Inoltre di fare i quiz mi ero stancato, cosi sono andato da questa signora e le ho detto: “Non lavoro più”."

Nel delirio di onnipotenza che avevo allora per la popolarità mi dicevo “Esco da qui ed entro in Rai in 3 minuti”. In effetti sembrava che dovesse andare così. Comincio a fare un po’ di cosette su Rai 2 e su Rai 3 e poi mi chiamano per presentare un programma di Sergio Japino che si chiamava “Serata a sorpresa” che poi era l’antesignano di “Carramba che sorpresa". Vengo presentato insieme a Gabriella Carlucci al palinsesto a Riva del Garda, vanno in onda tutti gli spot ma il direttore di rete viene cambiato. Per me è stata la fine della carriera televisiva.

Questa è la fine per Marco Predolin, che prova a rientrare a Mediaset ma ritrova la produttrice: "Che me l'aveva giurata". 

Non sono un invidioso però ho pensato tante volte, anche oggi, che se avessi fatto il bravo al posto di Paolo Bonolis o Gerry Scotti ci sarei potuto essere io. Conosco tutti i direttori di rete che un tempo mi si gettavano ai piedi, do del tu a tutti, ma se poi li chiamo rispondono: “Sai Marco, c’è un problema”. Conosco tutti i direttori di rete che un tempo mi si gettavano ai piedi, do del tu a tutti, ma se poi li chiamo rispondono: “Sai Marco, c’è un problema”.

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