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Marco Della Noce: “Gli amici di Zelig mi salvarono. Avevo 700mila euro di debiti, vivevo in auto”

Marco Della Noce sta riprendendo in mano la sua vita, dopo che il tribunale ha estinto circa 500mila euro di debiti arrivati in seguito al divorzio con la moglie. Il comico di Zelig, noto per il personaggio di Oriano Ferrari, ha affrontato momenti difficili e ha vissuto per un periodo nella sua auto. Poi la rinascita grazie agli ex colleghi e amici.
A cura di Elisabetta Murina
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Marco Della Noce, 65 anni, sta vivendo una seconda volta. Dopo che lo scorso 9 maggio il tribunale di Monza ha ridimensionato il suo debito con il fisco, che inizialmente ammontava a circa 700mila euro, l'ex comico di Zelig è pronto a tornare sul palco. Il suo personaggio più celebre è stato Oriano Ferrari, capotecnico della scuderia di Maranello.

Il periodo buio di Marco Della Noce: "Tutto mi stava scappando via"

Dopo il divorzio dalla moglie, Della Noce aveva accumulato circa 700mila euro di debiti. Tra fisco, assegni di mantenimento ai figli e affitti pregressi, non gli rimaneva più nulla, tanto che per un periodo ha dormito nella sua auto. In quegli anni, come ha raccontato in una intervista al Corriere della Sera, anche la sua carriera da comico si era fermata: "Non potevo essere creativo perché tutto mi stava scappando via. Non trovavo soluzioni e poi è arrivata la depressione, quindi due anni di cure psichiatriche: uscivo la mattina e tornavo a casa la sera. Prendevo farmaci". Della Noce ammette di non aver provato vergogna, ma di essersi sentito "spesato" , pensando principalmente ai figli e all'esempio che stava dando loro: "Pensavo a quale esempio stavo dando ai miei figli. Oggi mi ringraziano per quello che ho trasmesso in questi anni, dove ho fatto lavori saltuari per mettere da parte qualcosa". 

La rinascita di Marco Della Noce e l'aiuto dei colleghi di Zelig

Poi, grazie al supporto di amici, ex colleghi e anche di persone comuni, Della Noce è riuscito a riprendere in mano la sua vita, tornando ad avere un tetto sopra la testa:

Mi hanno aiutato i colleghi e la gente comune. Quando ho toccato il fondo, tutto il gruppo di Zelig si è mosso. Da Giancarlo Bozzo, direttore artistico, a Claudio Bisio, passando per Luciana Littizzetto. Avevano avviato una raccolta fondi. A loro si erano aggiunte le persone che mi avevano pagato una stanza. Da lì passo dopo passo ho trovato una casa. 

Il comico conserva oggi degli ottimi ricordi degli anni passati a Zelig, dove è cresciuto professionalmente ma ha anche trovato una famiglia: "Le serate passate a improvvisare fino a tardi. Uno si metteva dietro al bancone e noialtri chiedevamo i drink più strani. Era lì che nascevano i pezzi da portare sul palco". Oggi non è solo un comico, ma anche un "tutor per We Family, un centro di formazione che incentiva il dialogo genitoriale". E, ripensando a quanto vissuto negli ultimi anni, lancia un messaggio chiaro: "ll diritto di fallire. Che non è una brutta cosa. In certe culture è quasi necessario perché significa che ti sei ricostruito".

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