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Mara Venier: “Mi occuperò di Alessandra Matteuzzi. Ho avuto un ex violento, cercò di uccidermi”

Mara Venier rivela di essere stata con un uomo violento che cercò anche di ucciderla: “Nella prima puntata di Domenica In avrò ospite la sorella di Alessandra (Matteuzzi, ndr), la signora di Bologna massacrata a martellate dal compagno più giovane. Una storia terribile, io ne so qualcosa”.
A cura di Eleonora D'Amore
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"Sono alla mia 14esima Domenica In, Baudo si è fermato a tredici", così Mara Venier inizia l'intervista con Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera. Lo fa scandendo un primato, qualcosa di cui va molto fiera.

La sorella di Alessandra Matteuzzi nella prima di Domenica In

Nel farlo, anticipa le intenzioni di questa stagione in partenza: "Mi sono liberata dall’ossessione degli ascolti. Già la scorsa stagione avevo dato spazio all’impegno, alle storie importanti, agli argomenti seri. Quest’anno lo farò ancora di più. Innanzitutto, mettendo al centro la violenza contro le donne. Nella prima puntata avrò ospite la sorella di Alessandra (Matteuzzi, ndr), la signora di Bologna massacrata a martellate dal compagno più giovane. Una storia terribile di ossessione, di possesso, di libertà negata, di violenza. Io ne so qualcosa".

Mara Venier vittima di violenze: "Ha cercato di uccidermi"

Il racconto scivola inaspettatamente su un particolare inedito della vita di Mara Venier, che per la prima volta confessa una terribile vicenda personale che ha segnato il modo in cui approccia altre storia di violenza o abusi:

Ho avuto un compagno violento. Molto violento. Mi picchiava. È arrivato a cercare di uccidermi. Mi ha aspettato sotto casa con un coltello. Questa è una cosa che non ho mai raccontato. Sappia solo che ho pagato un prezzo altissimo. Uno che non ha accettato la fine della nostra storia. Diceva di amarmi ancora. Ma questo non è amore. Sono uomini che si sentono proprietari del tuo corpo e della tua anima. E ti distruggono.

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Come quest'uomo ha tentato di distruggerla? "Non soltanto con le botte o con le coltellate. Ti fanno sentire una nullità. Una cosa nelle loro mani. Io ho provato la paura. La paura della violenza fisica, e la paura di sporgere denuncia. Ma ero innamorata, e quando ami non vuoi vedere: l’amore ti porta a giustificare quasi tutto. Fu un grave errore. Alla fine sono stata costretta a denunciare, andavo sul set con due carabinieri di scorta. Ma avrei dovuto interrompere la spirale prima. A lungo è rimasto dentro di me qualcosa di irrisolto: la debolezza, la rabbia, l’incapacità di reagire… Purtroppo noi donne siamo fatte così, abbiamo la sindrome da crocerossine. Ma purtroppo loro non cambiano. E allora dobbiamo andarcene. Lasciarli. Al primo schiaffo, subito. Non bisogna consentirgli di esercitare un potere, una violenza su di noi; altrimenti è finita".

Nessuno aveva mai conosciuto i dettagli di questa terribile storia né l'identità di quest'uomo che è quasi arrivato a ucciderla sotto casa. Mara Venier non vuole rivelare altro, dopo queste parole si è chiusa di nuovo nella sua zona di comfort e ha semplicemente chiuso il discorso: "Quell’uomo non c’è più e io, alla fine, l’ho perdonato".

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