“Manca il su*a di Mattarella”, l’ironia di Littizzetto dopo le esternazioni del Papa e della Meloni
Dopo le ultime esternazioni particolarmente discusse di Giorgia Meloni e del Papa, arriva Luciana Littizzetto che sul suo profilo Instagram ha regalato ai followers il "pensierino della sera" ed anche una risata. Le due personalità italiane di grande spicco sono finite al centro delle polemiche negli ultimi giorni. È arrivata prima l'esternazione del Papa riferita alle persone omossesuali, poi quella della Premier che a De Luca si è presentata descrivendosi come "quella st*onza della Meloni". Con un bel carico di ironia, il celebre volto di Che tempo che fa ha fatto una proiezione su cosa potrebbe accadere al prossimo discorso di fine anno di Sergio Mattarella.
Il commento di Luciana Littizzetto
"E la premier che dice a De Luca sono quella stron*a della Meloni… e il Papa che parla di frociaggine… ci manca solo Mattarella che alla fine del discorso di Capodanno saluta tutti con un: buon 2025 a tutti e suka": così Luciana Littizzetto ha fatto sorridere tutti i suoi followers, su Instagram. Un "pensierino della sera" che oltre a far ridere, fa anche riflettere. "Se non ci fosse da piangere, si potrebbe ridere per ore" ha infatti scritto la mental coach Nicoletta Romanazzi tra i commenti.
Le scuse del Papa e le parole di Giorgia Meloni
E dopo quanto accaduto, sia il Papa che Giorgia Meloni hanno rotto il silenzio nelle ultime ore. "A Caivano mi sono banalmente difesa" ha commentato la Premier dopo l'incontro avvenuto con Vincenzo De Luca diventato oggetto di discussione per la sua esternazione in risposta alle precedenti parole che il presidente della Campania aveva detto sul suo conto. "De Luca non ha mai usato le parole che ha usato contro di me con nessun altro. Quindi, il messaggio è che si possono insultare le donne perché sono deboli? I bulli sono deboli, che sono bravi a fare i gradassi da dietro le spalle", ha aggiunto. Il Papa, invece, attraverso una nota diffusa dalla sala stampa vaticana, ha rivolto le sue scuse a coloro "che si sono sentiti offeso per l'uso di un termine riferito ad altri".